Latina, l'assessore Lessio si è dimesso: travolto dalla mareggiata

Alla fine Roberto Lessio si è dimesso. L’assessore all’Ambiente del Comune di Latina, da tempo al centro di polemiche e attacchi, ieri mattina ha consegnato al...

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Alla fine Roberto Lessio si è dimesso. L’assessore all’Ambiente del Comune di Latina, da tempo al centro di polemiche e attacchi, ieri mattina ha consegnato al dirigente Bondì la lettera di dimissioni e ha chiesto di protocollarla, cosa che è stata fatta. In via teorica come accade per il sindaco anche le dimissioni di un assessore possono essere ritirate nei 20 giorni successivi, ma il modo con cui si è arrivati alla rottura rende questa ipotesi difficilmente realizzabile. Pesa su questa decisione la mareggiata della notte tra giovedì e venerdì che ha fatto sparire la spiaggia e danneggiato gli stabilimenti del Lido scatenando le polemiche degli operatori balneari sul mancato avvio delle operazioni di ripascimento morbido e soprattutto dei lavori anti erosione. E’ un anno e mezzo che se ne discute e non si è ancora neppure arrivati alla presentazione di un progetto.


Raccontano in Comune che venerdì mattina ci sia stato un confronto duro tra il sindaco e l’assessore, quando Damiano Coletta ha scoperto che la gara per il ripascimento morbido attesa da un anno deve ancora essere bandita. Da quel momento i due non si sono più parlati. In Comune lo hanno cercato un po’ tutti, senza successo. Poi ieri mattina una telefonata del dirigente all’Ambiente ha annunciato la lettera di dimissioni. Neanche a quel punto Lessio è riemerso.


In questi giorni il numero di telefono di Lessio ha squillato a vuoto malgrado l’assessore all’ambiente sia stato tirato in ballo più volte, dagli operatori balneari che hanno chiesto conto sul perché determinati interventi di ripascimento non erano stati effettuati sebbene già finanziati da tempo. Una richiesta di chiarimento in precedenza sollecitata anche dalla consigliera con mandato per la Marina, Maria Grazia Ciolfi, rimasta senza riscontro. Gli operatori balneari che a seguito dei danni subiti hanno chiesto un cambio di passo dell’azione amministrativa che in quattro anni per il lungomare ha accumulato definanziamenti restando al palo con un progetto da 1.100.000 di euro per interventi di ripascimento morbido da eseguire insieme al Comune di Sabaudia e titubante su un finanziamento di 5,5 milioni e mezzo di euro per il completamento delle barriere soffolte da Foce Verde a Capo portiere. Ma le critiche dell’opposizione hanno riguardato anche il versante dei rifiuti con Abc che deve ancora ottenere il mutuo per l’acquisto dei nuovi mezzi con cui far partire la raccolta differenziata spinta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero