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Rischia di ripartire da zero il processo per gli abusi edilizi nella palazzina di via Albinoni nel quartiere Q4 di Latina. Sul banco degli imputati ci sono nove persone: l'architetto Ventura Monti, all'epoca dirigente comunale, l'ingegnere Luigi Paolelli, Graziano Nardin, il titolare dell'impresa edile 3F che aveva realizzato l'immobile oltre ai proprietari degli appartamenti. Secondo l'accusa l'edificio sarebbe stato costruito in violazione di una serie di norme urbanistiche calcolando in maniera arbitraria la volumetria concessa dal Piano casa regionale e il secondo piano della palazzina sarebbe del tutto illegittimo tanto che ad agosto 2015 erano stati sequestrati due appartamenti.
Poi a novembre dello stesso anno i carabinieri erano tornati sul posto e avevano apposto nuovi sigilli denunciando, in stato di libertà, cinque persone che in concorso tra loro, avevano eseguito lavori in difformità rispetto al progetto approvato modificando la destinazione d'uso. Ieri mattina davanti al secondo collegio penale presieduto da Francesco Valentini era in programma un'udienza del processo, nel quale il Comune di Latina si è costituito parte civile con l'avvocato Cinzia Mentullo, ed era in programma l'audizione dei testi dell'accusa. Ma il legale di Monti, l'avvocato Tommaso Pietrocarlo, ha sollevato una questione di incompatibilità avendo uno dei giudici fatto parte del Tribunale del Riesame che si era occupato della posizione degli imputati. Il Tribunale, preso atto dell'istanza, si è riservato di decidere al riguardo ed ha rinviato al 27 ottobre. Se la questione di incompatibilità dovesse essere accolta, come appare probabile, sarà necessario comporre un nuovo collegio e se la difesa della quale fanno parte anche gli avvocati Giovanni Malinconico e Alessandro Farau - non dovesse dare il proprio consenso ad acquisire agli atti quanto emerso finora in aula, il processo dovrà ripartire da capo.
E. Gan.
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Il Messaggero