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Un passato negli ambienti della criminalità che evidentemente non ha mai definitivamente abbandonato. Gianluca Zuncheddu, 41 anni, padre di Desirée Mariottini, la ragazza che fu drogata, violentata e uccisa a 16 anni a Roma nel 2018, è stato raggiunto da un provvedimento del Tribunale di Roma che ha accolto le richieste della Questura di Latina: il decreto lo sottopone alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di Cisterna per due anni e con l'ulteriore prescrizione della permanenza in casa dalle 21 alle 6,30.
L'uomo, spiegano dalla Questura pontina, si era reso responsabile negli anni scorsi di reati contro la persona e il patrimonio, era stato più volte denunciato dalla ex compagna per violenze domestiche e atti persecutori e poi coinvolto in inchieste per estorsione, lesioni personali, spaccio e porto abusivo di armi in concorso con altre persone. Per i reati di droga era stato arrestato anche nell'ultima inchiesta "Buffalo" condotta dai militari dell'Arma nel 2020, mentre nel 2014 era stato già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale per una durata di tre anni. Ora per lui scatta una nuova analoga misura, dopo mirate indagini che hanno accertato che l'uomo non aveva cambiato condotta di vita né frequentazioni.
«Refrattario alle sanzioni a cui era stato sottoposto nel tempo, alle misure detentive, all’avviso orale del Questore di Latina prima e alla sorveglianza speciale, di cui sono state accertate frequenti e sistematiche trasgressioni» spiegano dalla Questura, Zuncheddu «ha continuato a frequentare soggetti dediti al malaffare e a reiterare le sue condotte delittuose».
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Il Messaggero