Latina, zio aggredisce il nipote con il macete: ferito il figlio 29enne del fratello al culmine di una lite

Un uomo di 66 anni arrestato con l’accusa di tentato omicidio. L’indagato, dipendente comunale, sostiene di essersi dovuto difendere dalla violenza del parente, ma non ricorda nulla

Latina, zio aggredisce il nipote con il macete: ferito il figlio 29enne del fratello al culmine di una lite
Venerdì di sangue, a Fondi: al culmine di un violento alterco domestico un 66enne dipendente comunale ha ferito il nipote, raggiunto da diversi colpi di machete, anche alla...

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Venerdì di sangue, a Fondi: al culmine di un violento alterco domestico un 66enne dipendente comunale ha ferito il nipote, raggiunto da diversi colpi di machete, anche alla testa, e successivamente ricoverato in gravi condizioni a Latina. L’aggressione si è consumata nel corso della mattinata tra le mura di una delle abitazioni di famiglia - quella della nonna del ferito e madre dell’aggressore - situata sullo sfondo della zona a mare della città, e più precisamente nell’area tra Capratica e Tumulito, ai margini della popolosa frazione di Selvavetere. 

 

 

L’arma

Nell’immediatezza l’arma da taglio utilizzata non era stata rinvenuta né identificata, tanto che non si escludeva potesse essere un “semplice” coltello; il machete è saltato fuori solo in un secondo momento, occultato in un furgone, al termine delle ricerche da parte degli inquirenti che tentavano di far luce sulla questione. 
Le motivazioni che hanno originato la discussione degenerata e il conseguente raptus sono in fase di ricostruzione, anche se a quanto pare tutto sarebbe da ricondurre a delle tensioni familiari pregresse e ogni giorno più pesanti. 

 

 

La dinamica

Sta di fatto che al culmine dell’ennesimo litigio la situazione è deflagrata e alla fine la vittima - un 29enne, Giammarco Nallo - è stata aggredita da un fratello del padre. Vale a dire dall’incensurato Lucio Nallo, dipendente del Comune di Fondi, ente in cui per anni ha lavorato in qualità di operaio occupandosi di falegnameria e manutenzione, per poi essere destinato negli ultimi tempi all’archivio. «Una bravissima persona, molte educata e sempre disponibile. Mai un solo problema», raccontano tra i corridoi municipali, ancora increduli. «È qui da una vita, si apprestava ad andare in pensione». 

 

 

L’accusa

A margine dell’episodio di ieri è stato tratto in arresto in flagranza di reato dai carabinieri della Tenenza locale, coordinati dal comandante Emilio Mauriello. Nei confronti del 66enne, assistito dall’avvocato Giulio Mastrobattista, viene contestato il reato di tentato omicidio. 
Secondo le sommarie informazioni fornite dall’indagato dopo il fermo operato dai militari dell’Arma, il ferimento sarebbe scaturito da un tentativo di difesa: «È stato aggredito e colpito in testa dal nipote, e nel tentativo di sfuggirgli lo ha colpito a sua volta con la prima cosa capitata a portata di mano, ma ha assicurato che per via del momento concitato non ricorda altro», ricostruisce a caldo il difensore. 

 

Prognosi riservata

Ad ogni modo, una volta scattato l’allarme il ragazzo ferito è stato soccorso e per quanto possibile stabilizzato dal personale di un’ambulanza, per essere quindi trasferito in codice rosso al “Santa Maria Goretti”, dove si trova ricoverato in prognosi riservata. Da quanto si apprende, a preoccupare è soprattutto una profonda lesione a un braccio, ma non sarebbe ritenuto in pericolo di vita. 

 

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Il Messaggero