Latina, 45mila euro per il Comune. Ecco le spese di campagna elettorale di Damiano Coletta

Il Sindaco di Latina, Damiano Coletta
Quasi 45mila euro. Ecco i costi per arrivare alla poltrona più...

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Quasi 45mila euro. Ecco i costi per arrivare alla poltrona più alta del Comune di Latina. Le spese elettorali sono quelle denunciate dal primo cittadino, Damiano Coletta, nella consueta comunicazione di legge. Le denunce stanno arrivando in queste settimane al Comune (quelle dei candidati primo cittadino, a differenza di quelle dei candidati consiglieri comunali, passano però prima per altri organi, come il Collegio regionale di garanzia elettorale presso la Corte di Appello di Roma) e vengono pubblicate sul sito dell’amministrazione di piazza del Popolo. Quelle di sindaco e giunta non sono sull’albo pretorio, bensì in una sottosezione apposita della sezione Amministrazione trasparente. Qui si trovano i curricula, le dichiarazioni patrimoniali e dei redditi di amministratori e loro familiari più stretti, qualora abbiano dato il consenso. E per il sindaco figurano anche le spese elettorali. Coletta, nella sua dichiarazione aveva indicato come limite di spesa 125mila euro più 117mila euro, ma dal prospetto successivo, quello del totale delle spese elettorali sostenute dal candidato, la somma finale scende a 45.231 euro. Di questi, 21.340 euro sono per acquisto materiali e mezzi per la propaganda; 13.093 euro sono per acquisto spazi su organi di informazione; 652 euro per acquisto spazi su radio private; 520 euro per distribuzione materiali e mezzi per la propaganda non ricomprese nelle voci precedenti; 9.113 euro per l’organizzazione di manifestazioni di propaganda in luoghi pubblici. Non figurano contributi da parte del candidato, ma Latina Bene Comune ha versato 35.351 euro. accanto alle spese per la campagna elettorale, sono stati pubblicati anche curricula e dichiarazioni dei redditi. Nel suo 730/2016 (redditi 2015), pubblicato al pari di quelli di tutti gli assessori, il primo cittadino ha denunciato il 50% di possesso di due immobili (uno locato a 4.800 euro annuali); i redditi da lavoro o assimilati ammontano a 85.053 euro, altri redditi a 3.624 euro, l’imponibile della cedolare secca a 2.400 euro. Tra gli assessori eletti, Cristina Leggio non dichiara spese elettorali, ma di essersi solo avvalsa di materiale propagandistico di Lbc Giovani. Anche Maria Paola Briganti (vicesindaco) dichiara di non avere sostenuto spese, né di avere ricevuto contributi per la campagna.
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Il Messaggero