Latina, 25 aprile. Coletta: «La lotta al coronavirus ci insegna l'importanza dei valori della nostra democrazia»

Il sindaco di Latina Damiano Coletta al Monumento ai Caduti
«Oggi stiamo combattendo una sfida contro un nemico invisibile e questa dura esperienza ci sta insegnando quanto siano importanti certi valori: il rispetto delle norme, il...

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«Oggi stiamo combattendo una sfida contro un nemico invisibile e questa dura esperienza ci sta insegnando quanto siano importanti certi valori: il rispetto delle norme, il senso di responsabilità, la solidarietà e il riconoscimento della dignità della vita umana. Stiamo difendendo il diritto alla salute, sacrificando la nostra libertà, perché la salute è un bene comune prioritario». Così il sindaco di Latina, Damiano Coletta, ha parlato, avendo di fronte non un pubblico di cittadini, ma solo i vertici delle istituzioni, celebrando il 25 aprile e la Festa della Liberazione. Coletta ricorda la lotta che la società sta portando avanti contro il coronavirus, e paragona questa resistenza di oggi alla Resistenza contro le forze nazifasciste. Una Resistenza che portava «valori imprescindibili che rappresentano il fondamento della nostra repubblica, il lavoro, la libertà, la democrazia, i diritti, i doveri, la solidarietà, la partecipazione. Quei valori ai quali la resistenza si è ispirata nella sua lotta per la liberazione e in cui tutti ci dovremo riconoscere».


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Si scaglia contro «nuovi sovranismi che impoveriscono e degradano la nostra società», cita la Costituzione il cui «articolo 3 della costituzione ricorda che tutti i cittadini hanno pari dignità davanti alla legge». Ma Coletta cita anche «chi, per un malinteso senso dell’onore e della patria ha combattuto in buona fede dall’altra parte». Un riferimento ai Repubblichini, agli ultimi fascisti di Salò: Coletta sottolinea con forza che «democrazia significa includere anche chi si è trovato a combattere dalla parte sbagliata. Questa è la forza della democrazia, dello Stato di diritto e della costituzione che ne è l’espressione massima che ha consentito di impedire che la guerra di liberazione sfociasse in una guerra civile». Due le citazioni principali nel suo discorso: per la senatrice Liliana Segre e il suo invito ai giovani « siate sempre come quella farfalla gialla sul filo spinato» e il cantautore Francesco De Gregori, di cui recita le strofe della canzone Viva l’Italia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero