Latina, protesta degli operatori del 118 domani a Roma: «Abbandonati dalla Regione Lazio»

Latina, protesta degli operatori del 118 domani a Roma: «Abbandonati dalla Regione Lazio»
Protesta degli operatori del 118 del Lazio. La manifestazione, dal titolo Basta Bugie - Gli eroi del Covid abbandonati dalla Regione Lazio, si terrà domani 15 luglio alle...

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Protesta degli operatori del 118 del Lazio. La manifestazione, dal titolo Basta Bugie - Gli eroi del Covid abbandonati dalla Regione Lazio, si terrà domani 15 luglio alle ore 9 in Piazza Oderico da Pordenone, sede della Regione Lazio .

«Con tale iniziativa - sottolineano - intendiamo focalizzare l’attenzione sull’importanza della cultura dei diritti legati ad una professione troppo spesso indebolita a abbandonata dalla Regione Lazio. Basta Bugie non è una protesta sterile, ma un'iniziativa di forte dissenso verso una politica regionale estranea alla questione sanitaria fondata sui presidi territoriali, veri e propri garanti di sicurezza. Sfruttamento, demansionamento, indebolimento sono soltanto alcuni dei segni di una crisi sanitaria regionale per certi versi strutturale. Con umiltà riteniamo che l’emergenza covid in corso necessita anche di una presa di coscienza sulle responsabilità politiche e amministrative delle istituzioni coinvolte, senza ulteriori false promesse. I diritti, la salute e la sicurezza dovranno essere sempre più legati al valore della persona e del lavoro».

Gli operatori sottolinea che con questa iniziativa intendono riaffermare il ruolo essenziale e strategico «di una professione, spesso sottovalutata, nelle forme della responsabilità e senso del lavoro ai quali siamo quotidianamente abituati. Nel corso di questi anni e mesi ci siamo battuti e ci stiamo battendo con spirito collaborativo per una questione vitale: i nostri diritti, la tutela di ogni professionista e di ogni cittadino».
Numerosi gli operatori che domani partiranno da Latina per raggiungere la sede della Regione e manifestare il proprio dissenso, il senso di abbandono che stanno vivendo e la necessità di un cambiamento da parte della Regione Lazio.
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Il Messaggero