Sezze, la statua di San Lidano spacca il paese e la maggioranza

Sezze, la statua di San Lidano spacca il paese e la maggioranza
Statua sì o statua no? Questo, l'interrogativo amletico che da ormai più di un anno tiene banco nell'ambito del dibattito pubblico setino e che è...

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Statua sì o statua no? Questo, l'interrogativo amletico che da ormai più di un anno tiene banco nell'ambito del dibattito pubblico setino e che è tornato prepotentemente alla ribalta nei giorni scorsi con la conferma della convocazione di un consiglio comunale ad hoc previsto per il prossimo 10 giugno. Oggetto del contendere è, per l'appunto, l'opportunità di accettare la donazione di Don Massimiliano Di Pastina (fratello del consigliere di maggioranza Ernesto Carlo) e collocare una statua di San Lidano, il patrono di Sezze, al centro del Belvedere di Santa Maria.


Un luogo assai caro alla memoria di alcuni cittadini che, strenuamente, si sono opposti alla decisione presa dalla giunta e dal sindaco con una delibera approvata quasi 2 anni fa. Dalle polemiche, poi, la scoperta che la questione necessitava di essere approvata preventivamente dal consiglio comunale, scoperta che costringe l'Ente a fermare i lavori del cantiere e inasprisce ulteriormente i toni del dibattito, con il primo cittadino, Sergio Di Raimo, che innesca un autentico testa a testa con i membri di un comitato spontaneo, nato proprio per chiedere la modifica del progetto.

«Se è scelta divisiva, non è la scelta giusta per me», con queste parole rompe il silenzio sul tema statua il presidente del consiglio, Enzo Eramo, che, in una nota diffusa sui social, spiega come una decisione di tale importanza che afferisce a «un luogo identitario della città» necessiti di essere assunta perseguendo l'interesse della condivisione collettiva e non attenendosi alle mere logiche di maggioranza politica. «Dal punto di vista politico - ha proseguito Eramo - questo confronto ha un grande valore; ma è un confronto che, proprio per la sua natura, non può avvenire nell'ambito chiuso di una maggioranza consiliare né, tantomeno, può essere termometro di equilibri interni». Un messaggio chiaro quello del consigliere Pd che, ponendosi in contrasto con la posizione di Di Raimo, rende, senz'altro, meno certo l'esito della votazione attesa per il prossimo 10 giugno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero