La Germania restituisce all'Italia una testa romana: il reperto potrebbe tornare a Fondi

La Germania restituisce all'Italia una testa romana: il reperto potrebbe tornare a Fondi
Potrebbe tornare a Fondi (LT) la testa di marmo, risalente all'epoca romana (II secolo d.C.) restituita ieri dalla Germania all'Italia al termine di un'importante...

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Potrebbe tornare a Fondi (LT) la testa di marmo, risalente all'epoca romana (II secolo d.C.) restituita ieri dalla Germania all'Italia al termine di un'importante cerimonia che si è tenuta a Roma, presso la residenza dell'ambasciatore tedesco Viktor Elbling.


Trai presenti, oltre al rettore dell'Università di Münster Johannes Wessels, al capo dell'Ufficio Legislativo del Mibac Lorenzo D'Ascia e al generale Fabrizio Parrulli alla guida del Comando Tutela Patrimonio Culturale, anche l'assessore del Comune di Fondi Claudio Spagnardi.

«Si tratta di un atto dal valore altamente simbolico - è il commento del ministro Bonisoli - in quanto testimonia la piena adesione di Italia e Germania a principi e valori di carattere universale e il nostro approccio condiviso al concetto di tutela del patrimonio culturale. L'atteggiamento dell'Italia non è solo quello di un Paese che rivendica la restituzione di opere d'arte trafugate ma siamo in prima fila, quando ne ricorrono le circostanze, nella restituzione di opere d'arte appartenenti al patrimonio culturale di altri Paesi. È così che intendiamo combattere il fenomeno del mercato illegale del patrimonio culturale».

Il reperto, secondo quanto ricostruito dagli esperti, fu rinvenuto nel corso di alcuni scavi urbani eseguiti a Fondi oltre 80 anni fa. Le prime notizie della sua esistenza risalgono al 1937 e il reperto faceva parte di una statua composta da testa e busto di un giovane.

Trafugata dall'Italia presumibilmente tra il 1944 e l'inizio degli anni '60, fu solo nel 1964 che il reperto finì nel Museo Archeologico dell'Università di Münster poiché il direttore dell'epoca l'aveva acquistato da un privato cittadino di Amburgo. Non vi erano, allora, evidenze sulla provenienza illecita.

La buona fede dell'Università di Münster e del suo Museo Archeologico è stata confermata quando, da parte tedesca, è stata avanzata spontaneamente la proposta di restituzione della testa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero