Latina, insulti alla Boldrini nove persone rinviate a giudizio

Latina, insulti alla Boldrini nove persone rinviate a giudizio
TRIBUNALE Nove persone sono state rinviate a giudizio per avere...

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TRIBUNALE


Nove persone sono state rinviate a giudizio per avere diffamato l'ex presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini con insulti indecorosi e lesivi della sua dignità attraverso il web dove venne pubblicata anche una foto offensiva, o meglio un fotomontaggio, in occasione del suo arrivo a Latina per l'intitolazione del parco cittadino ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Ieri mattina il giudice per le indagini preliminari Pierpaolo Bortone accogliendo la richiesta del pm ha rinviato a giudizio nove delle dieci persone iscritte sul registro degli indagati. Si tratta di Simone Belardinilli, nato a Roma e domiciliato a Latina, Stefano Cerroni, nato a Civitavecchia, ma domiciliato nel capoluogo pontino, Emanuele Evangelisti, di Latina, Pasqualina Mammaro, nata negli Stati Uniti e domiciliata a Latina, Massimo Scialanga, nato a Roma, ma domiciliato a Latina, Donatella Vichi, nata a Roma e domiciliata a Latina, Stefano Cocuzzi, di Latina, Alessandro Gambadoro, di Nettuno e domiciliato sempre nel capoluogo pontino e Massimo Sozio, di Terracina. Dovranno comparire tutti davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina Beatrice Bernabei il 17 maggio prossimo per rispondere di diffamazione attraverso il web «in riferimento - come precisa il codice penale - nella idoneità e nella capacità del mezzo utilizzato per la consumazione del reato a coinvolgere e raggiungere una pluralità di persone, ancorché non individuate nello specifico ed apprezzabili soltanto in via potenziale, con ciò cagionando un maggiore e più diffuso danno alla persona offesa». E' stata invece stralciata la posizione di Giovanni Giunta, anche lui iscritto nel registro degli indagati, risultando allo stato irreperibile. I fatti oggetto del procedimento risalgono al luglio 2017 quando l'amministrazione comunale di Latina invitò il presidente della Camera dei Deputati a presenziare all'intitolazione del parco a Falcone e Borsellino. A ridosso dell'evento iniziarono «a comparire su Facebook si legge nel capo di imputazione e sula pagina di Latina Press messaggi che offendevano la reputazione e il decoro di Laura Boldrini divulgando frasi e immagini dal contenuto ingiurioso e diffamatorio tipo Poi la Boldrini, donna di m che favoreggia l'immigrazione clandestina. Boldrini pa l'ha fatto per la grana. Vergognati p... della Boldrini portati i ni a casa tua. Le frasi commentavano una vignetta, che secondo gli investigatori sarebbe stata realizzata da Massimo Sozio, nella quale c'è un bambino vestito da balilla che urina sulla fotografia dell'allora Presidente della Camera. La Boldrini all'epoca aveva dichiarato di non essere più intenzionata a tollerare insulti così pesanti e lesivi della sua dignità e aveva presentato una denuncia. Nell'udienza preliminare di questa mattina davanti al gip Bortone Laura Boldrini si è costituita parte civile con l'avvocato Caterina Flick.


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Il Messaggero