Inchiesta "Ricetta Express", arrestato un medico e sospeso un farmacista

Inchiesta "Ricetta Express", arrestato un medico e sospeso un farmacista
Due arresti nel sud pontino per una truffa ai danni del Sistema sanitario nazionale, nell'ambito dell'inchiesta "Ricetta Express" condotta dai carabinieri del...

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Due arresti nel sud pontino per una truffa ai danni del Sistema sanitario nazionale, nell'ambito dell'inchiesta "Ricetta Express" condotta dai carabinieri del Nas di Latina, che hanno dato esecuzione a un‘ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Cassino. I destinatari del provvedimento restrittivo sono un 61enne dirigente medico in servizio presso il Pronto Soccorso di un Ospedale del Sud Pontino e un 37enne tossicodipendente.

Inoltre, i Nas hanno eseguito una misura interdittiva del divieto di esercizio della professione – per la durata di 12 mesi – all’indirizzo di un dipendente di una farmacia del luogo e un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, per un importo complessivo di oltre 470mila euro, corrispondente alle somme indebitamente rimborsate dall’ASL di Latina, a carico dei citati 3 soggetti e di un’altra indagata, 62enne del luogo, paziente affetta da patologia oncologica.

I reati contestati a vario titolo sono corruzione e peculato, concorso in falso in certificazioni mediche, truffa ai danni del Sistema sanitario nazionale, detenzione illecita e spaccio di farmaci ad azione stupefacente.

Secondo quanto emerso dalle indagini dei Nas, che si sono mossi dopo aver ricevuto una segnalazione dell'Asl di Latina in merito a una eccessiva e immotivata prescrizione di un farmaco ad azione stupefacente in favore di una sola paziente, è stato accertato che il Dirigente medico, con il concorso del farmacista, prescriveva indebitamente alla citata 62enne malata oncologica un eccessivo quantitativo (oltre 1.600 confezioni) di uno spray nasale analgesico (contenente sostanza inclusa nella tabella ministeriale degli stupefacenti) in aggiunta alla terapia già prescrittale dal medico di famiglia e ben nota al suddetto farmacista, inducendo così in errore l’Asl pontina che corrispondeva alla farmacia stessa ed altre farmacie locali oltre 470mila euro nel periodo compreso tra il 2016 e il 2019.

Il medico, abusando della sua qualità di dirigente ospedaliero, illecitamente cedeva al 37enne tossicodipendente – dietro compenso in denaro (al prezzo medio di 50 euro a fiala) e al di fuori di protocolli terapeutici – oltre mille flaconi di morfina, redigendo allo scopo false prescrizioni mediche del Sistema sanitario nazionale (a carico di ignari pazienti), approvvigionandosene sia presso farmacie che appropriandosene indebitamente presso il Pronto Soccorso ove ha continuato a prestare servizio fino ad oggi.

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Il Messaggero