Latina, incendi estivi: spesi milioni di euro solo nella Piana di Fondi per contenere l'emergenza

Latina, incendi estivi: spesi milioni di euro solo nella Piana di Fondi per contenere l'emergenza
FONDI - 16mila euro all’ora per l’intervento di un canadair e 8mila euro per quello di un elicottero antincendio che, solo per quando riguarda la Piana di Fondi durante...

Continua a leggere con la nostra Promo Flash:

X
Scade il 29/05
ANNUALE
11,99 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1,00 €
6,99€
Per 6 mesi
SCEGLI
2 ANNI
29 €
159,98€
Per 2 anno
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
FONDI - 16mila euro all’ora per l’intervento di un canadair e 8mila euro per quello di un elicottero antincendio che, solo per quando riguarda la Piana di Fondi durante l’estate 2015, si traducono in milioni di euro andati in fumo. Sono i numeri sconcertanti dell’emergenza che, da giugno a settembre, ha tenuto con il fiato sospeso i comuni di Fondi, Itri, Sperlonga, Lenola, Campodimele e Monte San Biagio, con decine di roghi divampati contemporaneamente.




Quanto accaduto è destinato a ripetersi come in un deja vu il prossimo anno a meno che le autorità non riescano a concertarsi per tempo. E’ proprio questo il motivo per cui i consiglieri del Pd Maria Civita Paparello, Mario Fiorillo e Luigi Parisella hanno chiesto, con la massima urgenza, la convocazione di un incontro con tutte le autorità civili e militari competenti in materia. Una sorta di Stati Generali delle forze antincendio il cui bilancio conclusivo è tutt’altro che rassicurante: poche unità sono infatti distribuite in tanti nuclei che non agiscono in sinergia ma ciascuno in maniera autonoma.



«Ciò che è drammaticamente emerso – hanno spiegato i tre consiglieri - è l’assenza quasi totale di ogni forma di coordinamento tra i vari enti preposti (polizia provinciale, forestale, vigili urbani, vigili del fuoco, protezione civile) che non si sono mai riuniti insieme ad un tavolo tecnico per programmare e distribuire compiti e mansioni». Perché allora non suddividere il territorio in tante micro aree di competenza in maniera tale da riuscire a contenere l’incendio all’origine? Sembra questa una delle proposte più concrete avanzate durante il vertice anche se la sottoscrizione di un vero e proprio protocollo in grado di rendere fattibile quanto teorizzato sembra ancora piuttosto lontana.



Fondamentale in questo senso potrebbe essere l’intermediazione del sindaco Salvatore De Meo che, per il momento, ha basato gran parte della sua strategia sull’ascolto delle problematiche delle parti coinvolte. Interessante anche la proposta del direttore del Parco dei Monti Aurunci Giuseppe Marzano secondo il quale una delle possibili soluzioni potrebbe essere quella dei roghi controllati. In questa maniera si andrebbe infatti a favorire la biodiversità delle colline, eliminando rovi e specie ostili al pascolo e riducendo, al contempo, i casi di incendi appiccati da quegli allevatori che cercano di aprire varchi fertili per il proprio bestiame. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero