Il panettone di Maciste, con le visciole di Sezze, è il più buono del mondo

Il panettone di Maciste, con le visciole di Sezze, è il più buono del mondo
Il panettone più buono del mondo viene prodotto in provincia di Latina. Porta a casa una nuova medaglia, questa volta d'oro, la pasticceria Maciste. Con un prodotto...

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Il panettone più buono del mondo viene prodotto in provincia di Latina. Porta a casa una nuova medaglia, questa volta d'oro, la pasticceria Maciste. Con un prodotto innovativo dal sapore pontino Andrea Ceracchi e Tiziana Apicella si sono aggiudicati il primo posto nella categoria lievitati al campionato Miglior panettone del mondo le cui finali si sono svolte al Castello Ducale Orsini di Fiano Romano. «Ha vinto un prodotto innovativo racconta il titolare e pasticcere Ceracchi - realizzato con una nuova tecnica la cui lievitazione è a base di fermentazione dei liquidi presenti nel mosto».

A parimerito ha ottenuto la medaglia d'oro anche un collega campano, con un panettone al gusto limone. A conquistare la giuria è stato il sapore: all'interno ci sono visciole intere di Sezze ed è ricoperto da cioccolato extrafondente. Spiega Ceracchi: «Sebbene la piena produzione in pasticceria inizi a metà novembre, vendiamo panettoni in tutti i periodi dell'anno».

Per la pasticceria, che ha una sede a Cori e una a Latina Scalo, non è certo il primo riconoscimento. Alla stessa competizione mondiale di quest'anno Ceracchi e Apicella hanno vinto una medaglia d'argento per il panettone classico e altre soddisfazioni sono arrivate negli anni passati. Ad oggi possono contare una medaglia d'oro, tre d'argento e altri ottimi piazzamenti come per la colomba innovativa grazie alla quale sono arrivati tra i primi 20 in Italia. Certo il periodo storico non è dei migliori: a causa degli aumenti di utenze e prodotti anche i panettoni costano il 10% in più. Ma il momento del riposo non arriva mai. «Siamo in finale conclude Ceracchi - al Mastro Panettone che si svolgerà a Bari l'8 novembre: su 500 partecipanti ci siamo piazzati tra i primi 20, vedremo come andrà a finire».
 

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Il Messaggero