Martina era la ragazza che non si fermava mai, che aveva sempre voglia di fare, di andare in giro, di vedere il mondo, di non perdere un concerto o uno spettacolo a teatro,...
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Ma quell’appuntamento così importante è stata idealmente presente e a darle voce sono state le sue compagne di classe, che hanno sostenuto per lei la prova d’esame presentando alla commissione la tesina che la ragazza aveva già preparato. Una storia che nei mesi scorsi ha fatto il giro d’Italia, strappando al ministro dell’Istruzione Marco Bussetti la promessa di consegnare di persona il diploma di Martina alla famiglia. Ogni promessa è debito e dalla segreteria del ministero è arrivata proprio in questi giorni una possibile data, quella del 2 ottobre prossimo, alle 12. La dirigente del Manzoni Paola Di Veroli precisa che si tratta ancora di una data ufficiosa, ma intanto la scuola comincia ad organizzarsi per l’evento.
Intanto, in memoria di Martina sta per nascere una onlus, “Martina e la sua Luna”, e verrà ufficialmente presentata sabato 15 settembre nella Tenuta Rosato di Borgo Bainsizza.
A seguire la costruzione di questa associazione, che vuole celebrare la ragazza scomparsa ma anche aiutare concretamente i ragazzi malati, sono i familiari e la sua insegnante di teatro, Michela Sarno.
«Le sono stata accanto negli ultimi due anni – spiega – e posso dire con certezza questo: Martina era una persona speciale. Non si è mai piegata alla malattia, anche quando le energie le mancavano non ha mai perso l’entusiasmo di vivere. Voleva vedere tutto, voleva fare tante cose, voleva viaggiare. I suoi genitori hanno avuto la possibilità di farlo insieme a lei, ma per molti altri ragazzi nelle stesse condizioni non è facile. Vogliamo quindi aiutare le famiglie in difficoltà che vivono situazioni simili, che magari non possono spostarsi per le cure o non riescono ad esaudire il desiderio di un ragazzo di vedere un concerto o visitare una nuova città. Attraverso le donazioni possiamo accompagnarli o contribuire concretamente a realizzare un desiderio».
L’associazione nasce in fondo proprio per continuare a fare ciò che a Martina riusciva meglio: vivere. Vuole promuovere quindi un approccio positivo alla vita, aiutando le famiglie ad affrontare anche i momenti più difficili, realizzando un sogno per i bambini e i ragazzi che si trovano a combattere battaglie contro malattie terribili.
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Il Messaggero