Il Comune di Latina vince la battaglia davanti al Consiglio di Stato e incassa il via libera per l'apertura delle nuove sette farmacie nel capoluogo. Il contenzioso...
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Le motivazioni
I giudici della terza sezione (presidente Balucani, estensore Atzeni) hanno stabilito che la competenza del Consiglio comunale (invocata dalle farmacie esistenti) è relativa alla «programmazione della vita politico-amministrativa dell'ente con elevato contenuto di indirizzo politico, mentre spettano alla Giunta tutti gli atti rientranti nelle funzioni di governo aventi contenuto esecutivo». Questo secondo caso, secondo i giudici, è da individuare nell'ambito delle nuove sedi di farmacie. Bocciata anche la contestazione della pianta organica per l'equa distribuzione delle sedi e l'intervento della Regione (anch'essa costituitasi in giudizio) per indicare la sede numero 7 che il Comune non aveva identificato.
Ecco dove apriranno
Ora la questione giudiziaria è chiusa, tornano in vigore le sedi individuate nel 2012: zona Q5, centro Morbella, via Aspromonte, via Virgilio, borgo Piave, Pantanaccio e due sedi a Latina Scalo. I ricorrenti, che vinsero nel 2013 davanti al Tar, sono i titolari delle farmacie Morbella, Salvagni, Virgolino e Petrosino (San Luca). «Riteniamo - commentano - che il verdetto danneggerà i cittadini, dislocando le nuove sedi in zone già coperte e lasciando, invece, altre zone senza nessuna farmacia». I titolari affidarono una perizia all'ingegnere Salvatore Pannunzio per dimostrare che nel piano non sono applicati i criteri previsti dalla normativa e dallo spirito del decreto legge nazionale. Secondo loro le sedi andavano sistemate in alcuni borghi scoperti, in particolare Bainsizza, e nelle zone nord ed est di Latina, dove c'è stato un maggior sviluppo demografico.
Marco Cusumano
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Il Messaggero