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Dal 25 gennaio al 5 febbraio, nel rigoroso rispetto dei protocolli legati all’emergenza sanitaria relativa al covid19, si è svolta presso il poligono militare di Foce Verde e l’Ufficio Tecnico Territoriale Armamenti Terrestri di Nettuno un’attività di sperimentazione con l’obiettivo di individuare e verificare nuove soluzioni tecnologiche in grado di garantire elevati standard di sicurezza, determinati dall’attuale evoluzione della minaccia rappresentata dai droni con capacità di volo in sciame.
L’esercitazione condotta dal Centro di Eccellenza a connotazione interforze C-M/M APR di Sabaudia, guidato dal colonnello Giorgio Cozzolino, ha consentito di verificare le capacità di individuazione del radar di sorveglianza Omega360 ottimizzato per la scoperta di tracce di superficie che volano a bassa quota e con ridotta radar cross section, caratteristiche tipiche di un micro drone, fino a 10 km e con indicazione di quota e capacità di classificazione. Successivamente sono state svolte attività indirizzate alla valutazione del livello di maturità delle tecnologie che abilitano il volo in formazione, sciame e guida autonoma dei droni. Infine, sono stati condotti alcuni test finalizzati alla verifica del grado di efficacia degli attuali sistemi C-M/M APR rispetto alla minaccia portata da uno sciame di droni e la definizione di nuovi requisiti operativi in grado di assicurare una difesa efficace. L’attività ha interessato anche il 17° reggimento artiglieria controaerei “Sforzesca”, il Gruppo Addestrativo del Comando Artiglieria Controaerei ed il 41° reggimento “Cordenons” della Brigata Informazioni Tattiche.
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