Il capo della Polizia a Latina per inaugurare in Questura la sala per le audizioni protette

«Nel corso del 2022 la questura di Latina ha trattato oltre 300 casi di maltrattamenti in famiglia e ha esaminato 120 ipotesi di minacce e atti persecutori, dando esecuzione a...

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«Nel corso del 2022 la questura di Latina ha trattato oltre 300 casi di maltrattamenti in famiglia e ha esaminato 120 ipotesi di minacce e atti persecutori, dando esecuzione a 40 provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare». Con questi numeri il questore di Latina Raffaele Gargiulo ha aperto la cerimonia di inaugurazione della sala delle audizioni protette, realizzata in Questura con il contributo della sezione locale della Fidapa, di cui è presidente l'avvocata Maria Antonietta Cestra, e pensata per accogliere le donne vittime di violenza e i minori.


Per inaugurarla è arrivato a Latina il capo della polizia Lamberto Giannini, accompagnato dal prefetto Francesco Messina, direttore centrale Anticrimine, dal Questore di Roma Carmine Belfiore insieme al prefetto di Latina Maurizio Falco, al procuratore capo Giuseppe De Falco, al procuratore aggiunto Carlo Lasperanza, al presidente della Provincia Gerardo Stefanelli e al commissario del Comune di Latina Carmine Valente.

«Questo fenomeno è ormai un'emergenza nazionale, una piaga per una società che intenda definirsi matura - ha esordito il procuratore capo di Latina - ma che va affrontata a 360 gradi. L'intervento giudiziario deve essere tempestivo, ma rappresenta solo una parte di quello che la società intera deve fare».

Il capo della Polizia, Lamberto Giannini

«Le persone fragili devono essere messe a loro agio e devono poter avere la certezza di parlare con persone che con tatto possano aiutarle a risolvere dei problemi grandi - ha poi dichiarato il capo della polizia Lamberto Giannini - Uno dei più grossi problemi della violenza di genere è che spesso la vittima quasi si sente a disagio, in colpa per quello che sta accadendo. E' importante invece che questo emerga il prima possibile per evitare fatti tragici, per tutelare i minori e anche avviare percorsi di consapevolezza e recupero dei violenti».

 

 

 

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Il Messaggero