Grande festa virtuale a Monte San Biagio per nonno Rocco Innocenzo che oggi ha spento 100 candeline. Sopravvissuto alla...
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Sopravvissuto alla seconda guerra mondiale e a sette anni di prigionia in Libia, alla crisi del dopoguerra e agli acciacchi dell'età, il signor Rizzi ha festeggiato, nel pieno dell'emergenza coronavirus, un secolo di vita.
Anche se, per cause di forza maggiore, parenti e amministratori non hanno potuto prendere parte alla "festicciola" in giardino, l'evento è stato comunque celebrato in grande stile.
I “potenti mezzi” della tecnologia hanno infatti consentito di organizzare un'affollata videochiamata multipla alla quale hanno preso parte, oltre al diretto interessato, anche il sindaco di Monte San Biagio Federico Carnevale, l'assessore ai servizi sociali Anna Maria Ferreri, don Emanuele Avallone, il figlio e l'amato nipote da Bergamo e tutti gli altri familiari.
E così, quegli stessi mezzi che, fino a qualche mese fa, sembravano allungare le distanze interpersonali, oggi sono divenuti un prezioso amplificatore di affetto. Oltre all'emozionante videochiamata, nonno Rocco Innocenzo Rizzi ha ricevuto in regalo anche una targa.
“Al nostro concittadino - recita il dono dell'amministrazione - per la lunga vita trascorsa nella comunità e per aver condiviso con tutti, conoscenza, esperienza e amore”.
Gioia e tanta commozione per il lieto evento che poi è proseguito in giardino tra gli alberi in fiore, una bella torta, qualche festone e un biglietto d'auguri che il neocentenario porterà per sempre nel cuore.
"La guerra, la prigionia e il duro lavoro in campagna - recita il biglietto della famiglia Rizzi - non hanno mai intaccato la tua forza ma anzi ti hanno forgiato. Oggi per noi sei un padre, un nonno, un bisnonno e un grande esempio da seguire ma, soprattutto, sei la dimostrazione di come la vita, anche se durissima, può essere oltremodo ricca di soddisfazioni". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero