Giacca a lavare con 3.500 euro in tasca: glieli restituiscono

Giacca a lavare con 3.500 euro in tasca: glieli restituiscono
LA STORIA Si chiama Anna la titolare della lavanderia di Borgo Montello che ha trovato 3.500 euro nella tasca di una giacca e li ha restituiti al proprietario. Un gesto raro e non...

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LA STORIA
Si chiama Anna la titolare della lavanderia di Borgo Montello che ha trovato 3.500 euro nella tasca di una giacca e li ha restituiti al proprietario. Un gesto raro e non scontato, grazie al quale ha ricevuto un mazzo di fiori e una bottiglia di spumante. A dimenticarli è stato un imprenditore di Latina, che preferisce rimanere anonimo. Erano l'incasso di un evento e credeva di averli smarriti, quando invece ha ricevuto la telefonata che lo ha emozionato e commosso.


«Quando mi hanno portato i completi a lavare racconta la titolare della Lavanderia del Borgo sono finiti nel macchinario per il lavaggio insieme a tutti gli altri e non mi sono accorta che nella tasca di una giacca c'era qualcosa. Dopo il lavaggio e prima di stirarli ho visto che nella giacca c'erano i contanti e sono rimasta sbalordita dalla cifra. La fortuna è stata che i soldi sono rimasti integri nel lavaggio e che non si sono persi nel macchinario, altrimenti sarebbe stato difficile attribuirli a qualcuno dei clienti». Anna non ci ha pensato un attimo a restituirli. «È già capitato in passato di trovare nelle tasche contanti o altri oggetti personali, ma mai di questo valore. Quando ho infilato la mano nella tasca ero convinta di trovare una delle mascherine chirurgiche che i clienti si tolgono al termine di una cerimonia e poi dimenticano dove le hanno messe. Nonostante la cifra fosse alta, non ci ho pensato un attimo a restituirli, ho subito cercato il bigliettino che faceva capo al proprietario e l'ho contattato al telefono». Per lei una sorpresa non da poco. Il proprietario si è presentato al negozio con un mazzo di fiori e una bottiglia, commosso dall'onestà che a volte ancora c'è. «Ho apprezzato tantissimo il gesto conclude Anna e ho detto al cliente che non doveva perché quello che ho fatto dovrebbe essere una cosa meccanica e naturale, ma lui mi ha risposto che non è così ed è una cosa rara. È stata molto più grande la soddisfazione di ricevere il bouquet, piuttosto che quella che avrei avuto spendendo i soldi restando con il rimorso di aver fatto una cosa sbagliata».


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Il Messaggero