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Gasolio "allungato" con solventi e oli vegetali esausti, pronto per essere venduto sul mercato. I militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Latina e i funzionari dell’Agenzia Dogane Monopoli, appartenenti all’Ufficio Antifrode della Direzione Territoriale e al locale Ufficio delle Dogane di Gaeta, hanno controllato diversi impianti di distribuzione del Sud pontino e rinvenuto ingenti quantitativi di gasolio non a norma e pronto per essere immesso sul mercato.
In particolare, in due distributori della piana di Fondi, le fiamme gialle e il personale delle Dogane hanno trovato 19.000 litri di gasolio non a norma, in quanto contaminato con solventi, gia stoccato nel serbatoio per la successiva vendita, immediatamente sequestrato evitandone la commercializzazione.
In un altro intervento congiunto, i finanzieri del gruppo di Formia e i funzionari delle Dogane hanno scoperto nella cisterna interrata di un impianto di distribuzione della zona di Santi Cosma e Damiano circa 7.000 litri di gasolio risultato contaminato.
I CONTROLLI
«Durante la vasta campagna di controlli sulla qualita dei carburanti - spiega la Finanza in una nota - l’attenzione dei verificatori e stata incentrata sulle fenomenologie illecite piu diffuse quali, ad esempio, la miscelazione abusiva di prodotti energetici, al fine di scongiurare la circolazione di carburante adulterato con solventi ovvero mescolato con oli vegetali esausti a danno di automobilisti e autotrasportatori ignari.
Il punto di infiammabilità del gasolio, secondo la legge, non deve essere inferiore a 55° C in modo da minimizzare il rischio della formazione di miscele infiammabili nei depositi di stoccaggio, oltre che per essere in linea con i regolamenti europei relativi al trasporto del prodotto nelle autobotti. La diminuzione di questo parametro, che nella prassi puo avvenire per miscelazione con sostanze piu infiammabili come solventi, carburanti avio o benzine, determina il mancato rispetto dei requisiti di sicurezza con conseguente pericolosità per gli utilizzatori.
«A beneficio degli utenti si evidenzia che un prodotto di scarsa qualità, pur non generando da subito anomalie di funzionamento delle autovetture, produce, nell’uso prolungato, effetti negativi sugli ingranaggi dei motori e accresce le emissioni di gas di scarico oltre i normali limiti previsti dalle normative europee a tutela dell’ambiente e dei consumatori i quali acquistano in totale buona fede un prodotto energetico non idoneo e dannoso per gli automezzi» spiega la Finanza.
Cinque persone, i gestori degli impianti di distribuzione, sono state segnalate, a vario titolo, alle competenti Procure della Repubblica (Latina e Cassino) per frode nell’esercizio del commercio e detenzione ed utilizzo di prodotti ottenuti da fabbricazioni clandestine o da miscelazioni non autorizzate.
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