Da lunedì 18 maggio riaprono le spiagge a Gaeta. Circa 6,190 chilometri di costa, di cui circa 2,248 km (pari al 36%) dati in concessione agli stabilimenti balneari e circa...
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«Le spiagge libere – ha affermato Mitrano - verranno gestite con un criterio di accessi proporzionato allo spazio dell’arenile. L’accesso sarà libero e gratuito, su prenotazione in Comune, fino all’esaurimento della capienza nel rispetto delle regole di distanziamento tra ombrelloni, e le spiagge saranno divise in lotti, con cartelli con le regole plurilingue sistemati all’ingresso di ciascuna delle spiagge libere. Si studierà poi in Comune l’affidamento della gestione degli arenili liberi, ma escludo categoricamente fin da ora che alcune di esse possano essere gestite dai concessionari di stabilimenti balneari. E se non sarà garantita la sicurezza sulle spiagge libere e anche su quelle in concessione, non esiterò a chiuderle».
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«Per gli stabilimenti balneari – ha aggiunto il sindaco - valgono al momento, in attesa delle decisioni finali della Regione, le linee di guida indicate dall’Inail, che parlano di un distanziamento di cinque metri tra ombrelloni e di due metri tra i lettini, oltre ad una serie di regole sul distanziamento sociale per le docce e gli accessi e le uscite, le igienizzazioni dei servizi igienici e al bar». Per i controlli si sta pensando anche alle “sentinelle anti-Covid” in spiaggia, già al lavoro da due settimane in strada. «Un ruolo decisivo, però – ha ribadito - lo rivestirà il senso civico e di responsabilità dei cittadini, che da lunedì prossimo potranno tornare ad avere accesso libero, ma nel rispetto delle regole, agli spazi pubblici».
Mitrano ha poi mostrato con orgoglio la bandiera blu conferita per il settimo anno consecutivo dalla Fee al Comune di Gaeta per la qualità delle spiagge di Serapo, dell’Arenauta, dell’Ariana e di Sant’Agostino e per i servizi, la sicurezza e la tutela ambientale. Il sindaco si è infine soffermato sui test sierologici effettuati dal Centro Gamed e dalla clinica Casa del Sole su un campione di cento cittadini.
«Con non poca preoccupazione è stato accertato che su circa 100 test l’11% di persone che vi si sono sottoposte è stato rilevato l’anticorpo IGM, quello cioè contratto con la malattia o con la stessa in corso. Ci sono dunque molti asintomatici non rilevati. A Formia la percentuale è del 13% e nell’intero Golfo le persone positive all’IGM raggiungono l’8%. Saranno effettuati a breve altri 200 test, privilegiando le persone più disagiate, con Isee molto basso». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero