Gaeta, 15 indagati per spaccio di stupefacenti. Operavano soprattutto nella zona della movida

il vice questore Maurizio Mancini durante la conferenza stampa a Gaeta
Quindici indagati, dei quali uno di Gaeta agli arresti domiciliari e dieci con obbligo di firma, nell’operazione Coast to Coast condotta dal commissariato di polizia di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Quindici indagati, dei quali uno di Gaeta agli arresti domiciliari e dieci con obbligo di firma, nell’operazione Coast to Coast condotta dal commissariato di polizia di Gaeta in collaborazione con i commissariati di Fondi e Terracina nei confronti di altrettanti soggetti responsabili, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. I provvedimenti, emessi dal Gip del Tribunale di Cassino, Vittoria Sodani,  sono stati notificati nella primissima mattinata di oggi ai soggetti indagati, tutti giovani tra i 21 e i 32 anni di Gaeta, Fondi, Formia, Terracina e Sperlonga, a conclusione di indagini e intercettazioni avviate nel 2017 dal commissariato di Gaeta diretto dal vice questore Maurizio Mancini e che hanno interessato soprattutto le zone della movida, in particolare Gaeta, dove è partita l’indagine, ma anche Fondi, principale luogo di approvvigionamento degli stupefacenti, Formia, Terracina e Sperlonga. A vendere la cocaina, l’hashish e le altre droghe una solida rete di pusher, ben ramificata e composta anche da incensurati.  Sono stati recuperati oltre tre chili e mezzo di cocaina e hashish e 60mila euro in contanti, presumibile provento delle attività di spaccio. Un giro d’affari di circa due milioni di euro l’anno, con decina di migliaia di grammi spacciati soprattutto nelle zone costiere.  Particolare curioso: gli spacciatori obbligavano in alcuni casi gli acquirenti a ricevere la droga a domicilio o in un altro luogo sicuro per custodirla. Una sorta di custodia al consumo.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero