Servono milioni, Gaeta e il Caboto rischiano di perdere la "Signora del mare"

Servono milioni, Gaeta e il Caboto rischiano di perdere la "Signora del mare"
Riportiamo a casa la Signora del Vento. E' l'obiettivo per il quale si stanno battendo da mesi la dirigente scolastica dell'Istituto Nautico Caboto di Gaeta, Maria...

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Riportiamo a casa la Signora del Vento. E' l'obiettivo per il quale si stanno battendo da mesi la dirigente scolastica dell'Istituto Nautico Caboto di Gaeta, Maria Rosa Valente, e il deputato Raffaele Trano. Uno sforzo congiunto, da posizioni e competenze diverse, per riportare nelle acque del Golfo e al servizio dell'antico istituto che forgia uomini di mare il più grande veliero d'Italia dopo l'Amerigo Vespucci, una nave laboratorio unica in Europa.


La mareggiata
Gaeta, la 'Signora del vento' si schianta in porto per il maltempo: danni al più grande veliero dopo la Vespucci

Dai primi di dicembre relegata nel porto di Civitavecchia. dopo i danni subiti (due alberi spezzati su tre e altri danni allo scafo) per la violenta mareggiata abbattutasi sulla costa gaetana, la bellissima nave scuola - che dal 2016 è stata donata dal ministero dell'Istruzione all'Istituto Nautico Giovanni Caboto per gli addestramenti a bordo degli allievi - resta in attesa di conoscere il suo destino. E le notizie ad oggi non sono molto confortanti. Gli 850 mila euro fatti arrivare dal ministero sono appena sufficienti per lavori pregressi, non per coprire le spese di riparazione del veliero, che, in base alle risposte delle aziende all'invito pubblico della presidenza del Caboto, ammontano a due milioni di euro, solo per la metà coperte dall'assicurazione. «Le prospettive di rivedere in navigazione nelle acque di Gaeta la Signora del Vento' sono difficili se non ci saranno adeguati interventi economici dall'alto - confessa la dirigente scolastica dell'Istituto Caboto, Maria Rosa Valente Non c'è solo da coprire le spese per le costose riparazioni del veliero, ma anche quelle per la gestione del personale di bordo, che gravano sulle modeste casse dell'istituto. Sulla delicata situazione è intervenuto ieri il deputato Raffaele Trano, presidente della commissione Bilancio della Camera, che, nel sottolineare l'importante funzione dell'Istituto Nautico Caboto, che garantisce una formazione di alto livello per l'attività di monitoraggio del mare, ricorda che tutto questo è stato bruscamente interrotto da una violenta mareggiata che nel novembre scorso ha pesantemente danneggiato il veliero e che da allora l'Istituto Caboto è stato capofila, insieme ad altre scuole italiane, di un progetto di gestione di alto livello per riparare i danni e far riprendere le attività didattiche».

La soluzione

«L'ex ministro Lorenzo Fioramonti e l'attuale ministro Lucia Azzolina rileva Trano - hanno previsto un budget di spesa che è insufficiente allo scopo. Per far rinascere questo esperimento unico in Europa servono poche centinaia di migliaia di euro. I lavori di riparazione prevedono infatti una spesa di quasi due milioni di euro e l'assicurazione copre poco più della metà». Dopo aver ricordato gli interventi presso il Governo e i ministeri dell'Istruzione e della Difesa «per trovare i fondi nell'ambito del decreto sulla scuola e far ripartire le attività formative e di ricerca», il parlamentare gaetano annuncia che continuerà a battersi «affinché la Marina Militare acquisisca la Signora del Vento concedendo all'Istituto Caboto la possibilità di svolgere attività di alternanza scuola-lavoro».
Sandro Gionti
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Il Messaggero