Decine di furti in villa, spiavano la targhe delle auto "in vacanza" con banca dati dell'Aci

È in corso una vasta operazione della Polizia di Stato di Latina, con l’ausilio del personale della Squadra Mobile di Napoli, per l’esecuzione di una misura...

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È in corso una vasta operazione della Polizia di Stato di Latina, con l’ausilio del personale della Squadra Mobile di Napoli, per l’esecuzione di una misura cautelare a carico di 10 persone (tra cui due donne), accusate di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti in ville ed appartamenti e di porto abusivo di armi.

 

Il gruppo criminale operava in occasione di eventi organizzati a teatro o nelle adiacenze di noti ristoranti dove le potenziali vittime arrivavano a bordo delle proprie autovetture. I destinatari delle misure in tali occasioni riuscivano a recuperare gli indirizzi degli appartamenti da svaligiare attraverso la consultazione della banca dati Aci/Pra che permetteva di risalire al luogo di residenza del proprietario dell’autovettura.

Il pericoloso gruppo criminale metteva a segno decine di furti soprattutto nei fine settimana, in diverse zone della Campania, delle Marche, del Lazio e dell’Abruzzo.  

Sono un centinaio i furti ai quali gli investigatori sono risaliti nel corso delle indagini, avvenuti nelle province di Latina, Roma, Frosinone, Ascoli Piceno, L'Aquila e Pescara. La banda - con ruoli ben precisi - operava soprattutto nei fine settimana.  Notavano auto a un matrimonio, ad esempio, risalivano all'indirizzo, una delle donne arrestate andava a citofonare per sincerarsi che in casa non ci fosse nessuno, poi interveniva la parte della banda che era in azione nella zona e ripuliva la casa.

«Abbiamo tolto dal mercato del crimine - ha detto il questore di Latina, Carmine Belfiore - un gruppo molto agguerrito»

Agli investigatori della Polizia di Stato i complimenti del procuratore aggiunto, Carlo Lasperanza: «Il furto è un reato particolarmente odioso, dietro ogni episodio c'è qualcosa di più come questo encomiabile lavoro ha dimostrato» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero