Non si presentavano al lavoro, contando sui colleghi che timbravano il loro cartellino, ricambiando poi il favore quando erano altri ad assentarsi. Tre "furbetti" del...
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Il provvedimento è stato notificato questa mattina dai militari della Guardia di Finanza che hanno svolto le indagini ed eseguito le misure chieste dal sostituto procuratore Valerio De Luca ed emesse dal giudice per le indagini preliminari, Mara Mattioli.
Le indagini eseguite mediante pedinamenti, appostamenti, sopralluoghi, riscontri documentali sui prospetti mensili di assenze/presenze e con l’ausilio di una videocamera collocata nei pressi dell’apparecchio marcatempo per la timbratura del cartellino, hanno permesso di accertare una reiterata condotta di assenza ingiustificata dal posto di lavoro di quattro dipendenti. Il provvedimento riguarda tre di loro perché uno, nel frattempo, è andato in pensione. Devono rispondere in “concorso reciproco” - dato che timbravano vicendevolmente il cartellino - che ne attestava la presenza in ufficio, si allontanavano per diverse ore ovvero vi giungevano molto più tardi - del reato di truffa aggravata ai danni dello Stato e di false attestazioni o certificazioni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero