Frodavano il fisco con la loro coop nel settore delle pulizie, confisca di beni per 400 mila euro a due imprenditori di Aprilia

Frodavano il fisco con la loro coop nel settore delle pulizie, confisca di beni per 400 mila euro a due imprenditori di Aprilia
Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Latina hanno dato esecuzione ad un provvedimento di confisca di beni per un valore di oltre 400...

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Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Latina hanno dato esecuzione ad un provvedimento di confisca di beni per un valore di oltre 400 mila euro, tra cui vi sono beni mobili, conti correnti, polizze assicurative ramo vita e partecipazioni societarie, riconducibili a due imprenditori residenti ad Aprilia.

Il provvedimento, emesso dal GUP del Tribunale di Velletri, rappresenta il tassello finale di un’attività d’indagine patrimoniale eseguita dai militari della Tenenza di Aprilia, su delega della Procura della Repubblica veliterna, nei confronti degli amministratori di una società cooperativa (operante nel settore dei servizi di pulizie) condannati, a seguito di sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti (cd. patteggiamento), per una frode fiscale perpetrata mediante indebite compensazioni con crediti d’imposta inesistenti (in violazione dell’art.10-quater D.lgs.74/2000), per un ammontare complessivo pari a circa 540 mila euro, relativi ai cc.dd. “incentivi territoriali” ex art. 7 della L. n. 449/1997.

Al termine dell’attività investigativa, eseguita sia attraverso l’utilizzo di data base sempre più performanti in uso alle Fiamme Gialle che attraverso attività tipiche di polizia giudiziaria (pedinamenti, rilevamenti, sopralluoghi) è stato possibile ricostruire l’effettivo patrimonio illecitamente accumulato dai responsabili della frode fiscale, che – oltre a generare un significativo danno per le casse dell’Erario – ha causato, grazie alla possibilità di offrire servizi a costi sensibilmente inferiori sul mercato, anche una concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori onesti, già pesantemente colpiti dalle conseguenze (anche) economiche causate dalla pandemia.

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Il Messaggero