Foto di Facebook finiscono su un sito porno: indaga la Polizia

Foto di Facebook finiscono su un sito porno: indaga la Polizia
Pubblicano le proprie foto sui loro profili Facebook e si ritrovano all'interno della pubblicità di un sito porno. Succede a ben 15 ragazze di Cisterna, di età...

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Pubblicano le proprie foto sui loro profili Facebook e si ritrovano all'interno della pubblicità di un sito porno. Succede a ben 15 ragazze di Cisterna, di età compresa tra i 19 e i 26 anni, che hanno sporto denuncia presso la sede del Commissariato di polizia di Stato, guidato dal vicequestore Lucia Dipierro. Le foto, assolutamente non provocanti, ritraggono le belle e giovani ragazze di Cisterna, vestite, garbate, nei momenti della loro vita quotidiana: un selfie, a una festa o ad un matrimonio, con e senza amici o parenti. Scatti rubati dal proprio album virtuale per essere poi pubblicati, senza la loro autorizzazione su uno dei tanti siti porno presenti sulla rete. Accade dal mese di giugno, da quando le 15 ragazze, una ad una, stanno denunciando tutto agli agenti del Commissariato. Dapprima imbarazzate, e oggi visibilmente indignate, invitano i loro coetanei a riflettere sui rischi che si possono nascondere sui social network e su internet ingenerale. Le ragazze si conoscono di vista, hanno in comune lo stesso luogo di residenza, sanno di essere vittime dello stesso reato e hanno sete di giustizia.

«Non abbiamo fatto niente di male dicono abbiamo pubblicato le nostre foto come fa la stragrande maggioranza dei giovani come noi, ma ritrovarci su quei siti con commenti da depravati, ci indigna». Le ragazze sono convinte che l'autore di tanta volgarità sia anch'esso di Cisterna. «Lo supponiamo aggiungono le vittime perché nel mirino ci siamo finite noi di Cisterna, ma questo può accadere anche a ragazze di altre città». Da qui l'appello. «Vogliamo invitare tutti i ragazzi e le ragazze della nostra età concludono che scoprono di essere vittime dello stesso furto delle proprie immagini, a non avere paura, a denunciare tutto, quanto prima. Siamo brave persone, non abbiamo niente da rimproverarci e nulla da nascondere. Camminiamo a testa alta perché abbiamo la coscienza pulita e non abbiamo paura. Abbiamo fiducia nella giustizia».

Claudia Paoletti
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Il Messaggero