Formia, parlamentari al funerale dell'ex sindaco: il Comune paga il pranzo

Il municipio di Formia
Senso dell'ospitalità o bon ton istituzionale, chissà. Di certo adesso i 1050 euro che il Comune di Formia deve al ristorante "Chinappi" diventano un...

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Senso dell'ospitalità o bon ton istituzionale, chissà. Di certo adesso i 1050 euro che il Comune di Formia deve al ristorante "Chinappi" diventano un caso all'interno dell'amministrazione e nessuno, tra i dirigenti, sembra voglia firmare la determina che impegna la spesa. Ritenuta evidentemene inopportuna in un momento di crisi sia per i bilanci degli enti locali sia, soprattutto, per le famiglie. 


Motivo? Quel conto al ristorante va pagato perché il Comune ha deciso di ospitare parlamentari e altre autorità arrivate a Formia in occasione del funerale del senatore ed ex sindaco Michele Forte. Tutti personaggi che potevano pagare di tasca propria, ovvio, ma  il sindaco, Sandro Bartolomeo, avrebbe scelto che andavano ospitati direttamente nel locale. Dopo che i presenti erano stati alla camera ardente allestita nella sala consiliare, infatti, si erano ritrovati nello stesso ristorante prima di partecipare alle esequie in chiesa.   

Il sindaco oggi ha spiegato: «Il Comune di Formia non ha pagato nulla per la colazione offerta agli ospiti nel giorno dei funerali del sen. Michele Forte. Gli otto rappresentanti istituzionali presenti,  sono stati miei ospiti e il pranzo non grava in alcun modo sulle spalle del Comune perché il conto è stato regolarmente pagato dal sottoscritto».

Si è trattato di una incompresione, a quanto pare:  «Alla presentazione della fattura, l’ufficio non ha fatto il dovuto riscontro con il sottoscritto. Quando mi sono confrontato con la dirigente del settore finanziario ho potuto descriverle i termini della vicenda.  Privo delle dovute informazioni, ho creduto che il ristoratore avesse aggiunto spese di ospitalità sostenute in altre circostanze, cosa che ho poi verificato non vera, dal momento che il pregresso è stato regolarmente saldato».  
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Il Messaggero