Formia celebra i cento anni della biblioteca comunale Tenente Filippo Testa, conquistando un bando del Mibact per l'acquisto di libri. Ieri la ricorrenza senza fasti, a...
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Uno dei primi atti dell'associazione fu, appunto, la creazione di una biblioteca. Era il 28 agosto del 1920. Nacque così la biblioteca circolante di cultura Vitruvio Pollione. Fino al 1923 fu diretta da don Gennaro Iovane, poi subentrò il professor Mario Di Fava e nel 1925 il dottor Filippo Testa che ricoprì l'incarico fino al 20 gennaio 1926, data della sua prematura scomparsa. Combattente del Carso, del Montello e del Piave, giovane di grande cultura, laureato alla Bocconi di Milano, dal cuore aperto e fiducioso, Filippo Testa resistette per anni al male contratto durante la guerra, la tisi. All'apertura della nona assemblea dell'associazione, Di Fava mise in risalto la nobile figura di combattente modesto e valoroso del giovane Testa a cui, quindi, fu intitolata una sala della biblioteca. In seguito, alla sua memoria fu intitolata l'intera biblioteca. L'istituzione divenne comunale negli anni Trenta, sotto il podestà Felice Tonetti che sciolse l'associazione e fece costruire scaffali di legno per 80 metri lineari. Furono acquistati molti libri, aggiornato il posseduto di periodici e riviste e intensificati i rapporti con le altre biblioteche. Poi il periodo buio della Seconda Guerra Mondiale e dei saccheggi e delle devastazioni. La biblioteca fu riaperta soltanto nel 1950. Allo stato attuale la biblioteca comunale custodisce 34.433 documenti tra monografie, risorse continuative e materiale non librario e vanta 4.112 iscritti. E' in corso un importante lavoro su cinquecentine.
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Il Messaggero