LATINA - Il Corpo Forestale dello Stato e la struttura tecnica di Fogliano, organizzano per domani a partire dalle 10,30 presso il Borgo di Villa Fogliano, all’interno del...
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L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di proteggere la fauna selvatica, in particolare quella protetta.
Si tratta infatti di specie che richiedono cure ed assistenza particolari, in quanto le loro caratteristiche morfologiche e comportamentali fanno si che risulti particolarmente delicata tanto la fase di cura quanto quella di riabilitazione.
Molto spesso, tali esemplari, che vengono consegnati al Corpo Forestale dello Stato sia da privati cittadini che da Enti e associazioni, presentano ferite conseguenti ad urti contro fili della corrente, autovetture e soprattutto da armi da fuoco.
A questo si aggiunge la difficoltà di recuperare completamente animali che avendo una struttura ossea particolare e delicata spesso non sono più in grado di riprendere perfettamente il controllo del volo.
Dobbiamo considerare infatti che molti di questi compiono voli di migrazione di migliaia di km, o sono dei predatori super specializzati, che a seguito di una frattura sono destinati a morte sicura.
Altre volte si tratta di giovani o nidiacei ancora in fase di svezzamento. Il recupero di tali esemplari riveste particolare importanza ai fini della tutela della biodiversità, in quanto spesso si tratta di specie protette, in grave diminuzione o a rischio di estinzione, come lo è stato in un passato recente ad esempio il Falco pellegrino.
Si tratta di un rapace particolarmente affascinante che raggiunge la velocità in picchiata di oltre 320 Km./h. Nidifica prevalentemente sulle scogliere a picco e il Parco Nazionale del Circeo rappresenta per tale specie un importante sito per la nidificazione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero