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Il compleanno di un bambino si è trasformato, in pochi minuti, in una maxi multa di gruppo. È successo sabato sera a Sezze, dove una famiglia di origini nigeriane aveva deciso di festeggiare la ricorrenza con amici e parenti in presenza nonostante i divieti anticovid. La festa non è però passata inosservata perché, nel giro di pochi minuti, è arrivata una segnalazione - forse da qualche passante o da un vicino di casa - alla centrale operativa di Latina, che ha inviato una gazzella locale a controllare. E lì la sorpresa: ben quattordici persone erano intente a festeggiare il compleanno di un bambino.
Come se nulla fosse della pandemia in corso e delle restrizioni che vanno rispettate per evitare lo sviluppo di nuovi focolai in una situazione già difficile, e per la tutela quindi della salute pubblica. La festa è stata interrotta dai carabinieri, che hanno invitato tutte le persone non conviventi nell’abitazione a lasciare l’appartamento e a tornare a casa. Tutti i presenti sono stati contravvenzionati: a ciascuno è stata comminata una multa da quattrocento euro, come prevede la legge per questi casi. L’unica agevolazione, come per tutte le sanzioni, è che se pagata entro cinque giorni ci sarà lo “sconto” del trenta per cento. Purtroppo non è piacevole interrompere feste di compleanno e ricorrenze nemmeno da parte delle forze dell’ordine, tuttavia ciò è necessario finché sarà in vigore la legge che pone il divieto di assembramento.
Un mese e mezzo fa era successo anche a Latina, in Via degli Ausoni, vicino Piazza Aldo Moro: era una domenica e al primo piano di un palazzo era in corso una festa con venti persone. Anche in questo caso, segnalazione e arrivo delle forze dell’ordine: sul posto polizia e carabinieri per identificare i partecipanti e sanzionarli. È un anno ormai che abbiamo imparato a sfruttare le potenzialità della tecnologia: i compleanni si festeggiano a casa sì, ma ognuno nella sua, davanti alla telecamera di un cellulare o del computer. Non è come farlo dal vivo, ovviamente, ma è per il bene della collettività che ci armiamo di pazienza e, ancora per un po’, dobbiamo accontentarci di farlo così.
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