Falsi test di italiano per ottenere i permessi di soggiorno, continuano le indagini della polizia di Terracina

Volante del commissariato di polizia di Terracina
Non si arrestano le indagini degli agenti di polizia del commissariato di Terracina nell’ambito della vicenda sui falsi test di superamento della lingua italiana da parte di...

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Non si arrestano le indagini degli agenti di polizia del commissariato di Terracina nell’ambito della vicenda sui falsi test di superamento della lingua italiana da parte di cittadini extracomunitari per ottenere la carta di soggiorno. La questione era emersa all’incirca un mese fa quando gli investigatori del vice questore aggiunto Bernardino Ponzo avevano scoperto alcuni certificati falsi che riportavano la data di presunte sessioni di esami che in realtà in provincia non erano state fatte, e nomi di cittadini che in realtà avevano già sostenuto, e anche superato, il test d’italiano. In quell’occasione la polizia aveva denunciato un 37enne indiano residente a Borgo Hermada per falso e truffa. Ma le indagini non si sono fermate e nei giorni scorsi la polizia ha eseguito delle perquisizioni mirate per trovare altri eventuali documenti contraffatti utilizzati per ottenere illecitamente i permessi di soggiorno. Le perquisizioni, eseguite su delega della Procura di Latina, hanno riguardato alcune abitazioni prese in affitto da cittadini stranieri nelle zone periferiche di Borgo Hermada. Gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato parecchia documentazione riconducibile a soggetti extracomunitari ritenuta pertinente alle indagini e che adesso sarà attentamente analizzata. Nel corso delle operazioni sono stati sequestrati anche telefoni cellulari utilizzati dagli indagati, anche questi oggetto di accertamenti tecnici. Inoltre il personale della Squadra Volante del commissariato di Terracina ha controllato veicoli e mezzi usati dagli stranieri coinvolti nelle indagini sequestrando una macchina senza assicurazione né revisione e guidata da una persona che non aveva mai preso la patente. Gli accertamenti proseguiranno in sinergia con la Procura.
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Il Messaggero