Falsi contratti d'affitto a 1.000 euro, nei guai un'agenzia immobiliare di Latina: l'appartamento di un'anziana affittato 5 volte

Il business coinvolgeva i braccianti indiani che pagavano per ottenere le carte

Falsi contratti d'affitto a 1.000 euro, nei guai un'agenzia immobiliare di Latina: l'appartamento di un'anziana affittato 5 volte
L'appartamento della nonna di un indagato era stato affittato 5 volte, a persone diverse, tutti extracomunitari con la necessità di dimostrare di avere un alloggio...

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L'appartamento della nonna di un indagato era stato affittato 5 volte, a persone diverse, tutti extracomunitari con la necessità di dimostrare di avere un alloggio stabile per ottenere il permesso di soggiorno.

Contratti fasulli, spesso all'insaputa dei proprietari, che venivano stipulati pagando mille euro. Nei guai un'agenzia immobiliare che opera nel centro di Latina i cui titolari, due quarantenni, sono indagati insieme ad altre sette persone coinvolte a vario titolo nella vicenda.
L'indagine è affidata ai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Latina, coordinati dal procuratore capo Giuseppe De Falco. I reati ipotizzati vanno dal falso, alla sostituzione di persona fino al favoreggiamento all'immigrazione clandestina.

Spulciando nelle attività di un'agenzia immobiliare, i finanzieri del gruppo di Latina, guidati dal colonnello Ivano Cerioni, hanno ricostruito una serie di movimenti sospetti tracciando uno strutturato sistema che consentiva di guadagnare fiumi di denaro attraverso falsi contratti di locazione.

«Si tratta - spiegano i finanzieri - di un impianto organizzativo perfettamente rodato e altamente remunerativo, finalizzato al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina avvalendosi di contratti di locazione immobiliare falsi, funzionali a favorire illegalmente l'ingresso ovvero l'ulteriore permanenza nel territorio dello Stato di cittadini stranieri».

COME FUNZIONAVA

I militari hanno analizzato i contratti stipulati in favore di persone di origine prevalentemente indiana, gran parte delle quali impiegate nel settore agricolo, individuando una serie di macroscopiche anomalie. A cominciare dal fatto che molti contratti riguardavano lo stesso appartamento con piccole variazioni rispetto ai periodi.

Ma non finisce qui. I contratti spesso venivano effettuati all'insaputa dei reali proprietari degli appartamenti con il rischio concreto di ricevere, nei prossimi anni, richieste di pagamenti da parte dell'Agenzia delle Entrate. Secondo la ricostruzione, l'agenzia immobiliare utilizzava i dati di vecchi clienti, contenuti negli archivi, per stipulare i falsi contratti agli extracomunitari al costo di mille euro. I veri proprietari sono stati ascoltati dagli investigatori della Guardia di Finanza ai quali hanno confermato di non sapere nulla di questi contratti.

«L'analisi della documentazione acquisita nel corso delle perquisizioni - spiegano i militari - nonché attività di indagine sul territorio hanno permesso di verificare l'esistenza di un'attività "di servizi per l'immigrazione" gestita dagli amministratori dell'agenzia immobiliare parallelamente a quella ordinaria e ufficiale». Tra gli indagati, un ruolo fondamentale lo ricopriva un cittadino pakistano che trovava i "clienti" pronti a pagare per ottenere i falsi contratti necessari per il nullaosta. Uno dei proprietari dell'agenzia immobiliare è stato inoltre segnalato perché, durante una perquisizione domiciliare, sono stati trovati 80 grammi di hashish e 2 di cocaina.

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Il Messaggero