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Dal fiume, al lago alla montagna. Gli artiglieri del 17° Reggimento Artiglieria Controaerei si addestrano in diversi contesti per essere pronti ad operare ovunque. Si è conclusa l’esercitazione in ambiente montano delle unità Stinger dello “Sforzesca”, una delle più complesse attività addestrative organizzate e condotte dal reparto V/SHORAD (Very Short Range Air Defence) del Comando Artiglieria Controaerea dell’Esercito per testare e incrementare le capacità di intervento del sistema d’arma a cortissima portata in situazioni di impiego estreme.
L'attività si è svolta nelle scorse settimane tra le vette appenniniche dei Monti Ernici e Simbruini, Campo Staffi e l’area di Filettino, in provincia di Frosinone e fa parte di un ciclo addestrativo che abbraccia vari ambienti. I militari dello “Sforzesca”, alla guida del colonnello Daniele Reale, sono stati alle prese con pelli di foca e racchette da neve, una sfida inusuale per il reparto pontino che ha affrontato dislivelli di oltre 1000 metri, trainando a slitta il sistema d’arma Stinger dal peso complessivo di circa 35 kilogrammi e approntato rifugi di fortuna per trascorrere le notti all’addiaccio, mettendo in risalto la duttilità del sistema d’arma controaerei capace di schierarsi abilmente in ambienti poco permissivi.
Scopo dell’esercitazione è stato quello di testare la capacità di garantire la difesa controaerei alle bassissime quote, in aderenza alle unità di manovra operanti in ambiente montano, con clima rigido e morfologia articolata, nonché mantenere sempre alto il livello di prontezza delle forze del COMACA, nel pieno rispetto delle norme per il contenimento della diffusione del Covid 19.
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