Un biosensore per rilevare i danni cerebrali. E' una delle due idee di imprese elaborate dagli studenti del PhD+ dell’Università di Pisa e premiate durante la...
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Il biosensore è realizzato da Matteo Agostini, 30 anni, di Latina,insieme a Marco Cecchini, 42 anni di Piombino (Livorno) ai quali andrà un assegno di mille euro messo in palio dall’Ateneo pisano grazie a Braiker (Advanced resonator biosensor for brain-biomarkers). I due inventori hanno ideato un biosensore per rilevare i biomarcatori nel sangue, in particolare una proteina chiamata Gfap legata ai danni cerebrali da trauma.
Con un semplice analisi del sangue questo dispositivo potrà quindi identificare un danno cerebrale in pochi minuti, senza utilizzare analisi costose e lunghe come la Tac o la risonanza magnetica.
L'altra idea è una piattaforma di selezione del personale anti-discriminazione. Il PhD+ dell’Università di Pisa, svolto per la prima volta quest’anno nell’ambito del Contamination Lab, è una iniziativa organizzata in collaborazione con Sant’Anna, Normale ed IMT di Lucca, che promuove la creatività, l’innovazione e lo spirito imprenditoriale degli studenti premiando le migliori idee di impresa. In questa nona edizione erano in gara 13 progetti elaborati dopo un percorso che ha previsto, fra le varie attività, seminari sulla creazione di impresa con esercitazioni pratiche e incontri “one to one” con esperti del trasferimento tecnologico. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero