Per ricevere un accreditamento internazionale si passa anche per piccoli-grandi gesti e così all'ematologia del Santa Maria Goretti si è arrivati a non avere...
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Un riconoscimento che non a caso è andato allo staff infermieristico dell'ematologia «per il determinante contributo di professionalità reso alla struttura ospedaliera, grazie al quale è stato possibile ottenere l'accreditamento nonché per il quotidiano impegno di assistenza clinica ed umana ai pazienti oncoematologici».
Un ruolo, quello degli infermieri, sottolineato da tutti gli intervenuti. Dal direttore generale della Asl, Giorgio Casati che ha sottolineato quanto l'associazione che ricorda Laganà sia «quotidianamente vicina all'azienza» al sindaco Damiano Coletta che ha ribadito come «il personale infermieristico in generale ha un ruolo importante per il contatto più diretto e costante con i pazienti, in particolare in ematologia». Il prefetto vicario, Vittoria Ciaramella ha parlato di: «eccellenza del territorio cui va il nostro riconoscimento».
Del percorso di qualità e della sua importanza ha parlato Giorgio Arcese, docente e primo vincitore del riconoscimento che - come gli altri che negli anni sono stati premiati - ieri erano in aula «a sottolineare il legame che si è creato nel ricordo di Alessandro» - ha detto l'avvocato Giulio Vasaturo. In sala anche il presidente dell'Ordine, Gianni Lauretti, e ovviamente Giuseppe Cimino, dirigente dell'ematologia. I trapianti sono tra i 20 e i 30 ogni anno, l'accreditamento Jacie che prevede una serie di passaggi da rispettare è arrivato nel 2018 ma è frutto dello sforzo dell'ultimo decennio. Il premio è stato consegnato all'équipe infermieristica dal presidente dell'associazione Laganà, Giovanni Sillitti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero