«Ho accolto l’invito del consigliere Calandrini perché il convegno sulla legge Lazzati affronta un tema alto, su cui la politica deve superare convergenze e...
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A spiegare l’importanza dello strumento ci hanno pensato Antonio Turri, presidente dell’Associazione Nazionale “I cittadini contro le mafie e la corruzione”, l'avvocato Luigi Pescuma e Marco Angelini, docente di diritto penale di economia all’università di Perugia. Attualmente il disegno di legge è fermo in Senato: l’emendamento presentato da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega è stato bocciato. «Lotto per questa legge dal 1993 – ha continuato De Grazia -. Convinsi un gruppo di deputati a presentarla in Parlamento per farmi un piacere perché rompevo». Ma non è andata come voleva. «La legge che propongo vieta ai sorvegliati speciali di raccogliere il voto durante le competizioni elettorali, perché ditemi: quand’è che il malaffare entra nelle competizioni politiche? Il corrotto raccoglie voti per candidati che poi una volta dentro lavorano per interessi privati e non comuni. Che stato di diritto è uno che permette questo? Il malaffare entra proprio nella campagna elettorale». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero