Discarica Ecoambiente: Altissimi: «Hanno diritto di prelazione anche con interdittiva antimafia»

Discarica Ecoambiente: Altissimi: «Hanno diritto di prelazione anche con interdittiva antimafia»
«In un sistema normale quanto pubblicato sulla stampa in questi giorni sull’aggiudicazione all’asta da parte di Paguro del 51% di partecipazione della...

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«In un sistema normale quanto pubblicato sulla stampa in questi giorni sull’aggiudicazione all’asta da parte di Paguro del 51% di partecipazione della Ecoambiente, che gestisce parte della discarica di Borgo Montello, rappresenterebbe una notizia certa e definitiva. Ma siamo in Italia e quindi, nonostante l’interdittiva  antimafia che colpisce i soci che formano la realtà privata che detiene il 49% di ecoambiente, dovremo aspettare fino al 26  marzo per capire se lo stesso socio di minoranza provvederà a comprare le quote per due milioni e mezzo di euro avendo diritto di prelazione. Se in teoria infatti un privato colpito da interdittiva antimafia non può fare accordi con la pubblica amministrazione  e gestire soldi pubblici, nonostante la discarica in questione sia regolamentata da una tariffa regionale e rappresenti un servizio pubblico, è possibile che il privato che detiene la minoranza delle quote nomini una terza persona che si prodigherà per acquistare il 51% delle quote approfittando del diritto di prelazione» . Questo il commento di Fabio Altissimi, amministratore di Rida Ambiente (società controllante la Paguro) in riferimento all’aggiudicazione provvisoria formalizzata nella tarda mattinata del 15 marzo scorso.  «Non ci sorprenderemmo – conclude Altissimi – se ciò accadasse, perché quest’acquisizione potrebbe alterare un equilibrio imprenditoriale e politico che ha caratterizzato il sistema dei rifiuti regionale negli ultimi 50 anni. Troviamo singolare che permanga un diritto di prelazione su una discarica regolamentata dalla Regione Lazio da parte di un privato colpito da interdittiva antimafia, ma queste sono le regole e le rispettiamo, rimanendo per ora alla finestra a osservare cosa accadrà».


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Il Messaggero