Daniele Barchi, 42 anni, massacrato di botte e ucciso a Viterbo

Daniele Barchi, 42 anni, massacrato di botte e ucciso a Viterbo
Ucciso con una violenza inaudita. Massacrato di botte e lasciato morire, è questa la tragica fine di Daniele Barchi (a destra nella foto), nato a  Novi Velia in...

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Ucciso con una violenza inaudita. Massacrato di botte e lasciato morire, è questa la tragica fine di Daniele Barchi (a destra nella foto), nato a  Novi Velia in provincia di Salerno, ma cresciuto a Gaeta dove tutt'ora abitano i genitori. Si era trasferito negli ultimi anni a Viterbo, viveva in un modesto monolocale nella centralissima via della Fontanella del Suffragio, è lì che ha trovato la morte.


Nel piccolo monolocale la polizia ha sequestrato un coltello coperto di sangue, probabilmente usato dall'omicida per colpirlo. Anche se fatali sarebbero stati i violenti pugni sferrati sul volto dell'uomo. Secondo gli inquirenti l'omicidio si sarebbe consumato in un ambiente di degrado e disagio sociale. Barchi da tempo era nullatenente e per sbarcare il lunario affittava il suo piccolo appartamento al pianterreno. Ad avvertire la polizia dell'omicidio sarebbe stata la fidanzata ventenne di un viterbese di 31 anni, Stefano Pavani (a sinistra nella foto). Quest'ultimo è stato fermato dagli investigatori, ma dinanzi al Gip si è avvalso della facoltà di non rispondere. Sul sanguinoso episodio aleggia ancora l'ombra del mistero, non si conoscono i motivi che hanno spinto a tanta ferocia, il motivo di un delitto tanto efferato.

Domani la Procura della Repubblica di Viterbo affiderà ad un medico legale l'incarico per effettuare l'autopsia sul corpo di Daniele Barchi per accertare le cause esatte della sua tragica morte e quanto sia stata lunga la sua agonia.
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Il Messaggero