Covid, pazienti in pronto soccorso: un filo diretto per aggiornare i parenti

Il sindaco, Damiano Coletta, e Rita Dal Piaz durante la diretta facebook
Una persona che si occupa del "filo diretto" con i parenti dei pazienti Covid che si trovano al pronto soccorso dell'ospedale "Santa Maria Goretti" di...

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Una persona che si occupa del "filo diretto" con i parenti dei pazienti Covid che si trovano al pronto soccorso dell'ospedale "Santa Maria Goretti" di Latina. E' un servizio attivato dalla dirigente, Rita Dal Piaz, che lo ha illustrato in diretta facebook con il sindaco di Latina, Damiano Coletta, per gli aggiornamenti relativi al Coronavirus: «Chiamiamo a casa dando notizie e informazioni, ci siamo nei panni del parente che ha un  congiunto in ospedale e non sa quello che sta succedendo. Un conto sono i più giovani che possono avere un contatto diretto, un altro gli anziani. Abbiamo dedicato una persona a fare questo e i parenti sono rimasti favorevolmente colpiti. In certe occasioni devi condividere anche il momento di sofferenza che è dei malati e dei familiari».

Vedi anche > Covid, 22 posti letto in una tensostruttura fuori dal Goretti per liberare subito le ambulanze del 118

Rispetto alla tensostruttura in fase di ultimazione: «E' un'esigenza sorta dal momento in cui i pazienti non possono essere accettati in pronto soccorso e restano sulle ambulanze, li sistemiamo lì e li assistiamo in attesa che si liberi il posto». Attualmente l'attesa di ricovero varia tra 48 e 72 ore  «è vero che sicuramente andando in reparto si ha una location più idonea ma voglio ribadire che il paziente sin dall'inizio comincia a essere trattato, sia dal punto di vista terapeutico che da quello assistenziale, allo stesso modo di quello che avviene nei reparti, nei locali Obi ed Spdc lo facciamo, anche con la terapia antiretrovirale». Riguardo ai ricoveri «variano dai 5 ai 15 giorni, dipende dalle condizioni». Dal canto suo il sindaco ha ringraziato la dottoressa «e tutti gli operatori», mentre la Dal Piaz ha sottolineato come «medici, infermieri, ausiliari, tutti stanno dando il massimo e gestendo questa emergenza nella sua complessità».

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Il Messaggero