Covid in ospedale, reparto chiuso ai visitatori

Covid in ospedale, reparto chiuso ai visitatori
Brutta sorpresa ieri mattina per i parenti dei pazienti ricoverati nel reparto Utic (la terapia intensiva cardiologia), Emodinamica e Cardiologia dell'ospedale Dono Svizzero...

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Brutta sorpresa ieri mattina per i parenti dei pazienti ricoverati nel reparto Utic (la terapia intensiva cardiologia), Emodinamica e Cardiologia dell'ospedale Dono Svizzero di Formia. Quando si sono presentati all'ingresso del reparto del nosocomio formiano si sono travati davanti un cartello affisso alla porta: «Avviso ai visitatori», con cui l'il primario del reparto comunicava «che l'ingresso per le visite ai pazienti, a partire dal primo settembre, e fino a nuova disposizione non è consentito per motivi di sicurezza legati all'emergenza Covid 19».

«Ci è sembrato di tornare indietro nel tempo - raccontano i familiari di un paziente che si sono molto allarmati - E' stato come precipitare di nuovo in un incubo». La misura precauzionale era stata decisa d'urgenza dopo la scoperta di un caso di contagio. Si trattava di un paziente ricoverato d'urgenza del reparto di cardiologia per essere sottoposto a un intervento per l'applicazione di uno stent e in via automatica sono scattate le procedure previste per i nuovi casi di contafio.

L'Azienda sanitaria infatti ha dato mandato ai singoli responsabili di reparto di procedere con misure cautelative all'insorgere di nuovi casi. E così è andata. Il reparto ha deciso di blindarsi in attesa dei risultati dei tamponi a cui sono stati immediatamente sottoposti tutti i degenti e tutti gli operatori. Contestualmenbte è stata deciso di bloccare l'accesso ai visitatori per scongiurare eventuali rischi di diffusione del virus. «Tutti i tamponi effettuati sono risultati negativi - spiega la manager dell'Azienda sanitaria di Latina, Silvia Cavalli - e il divieto di visita ai parenti dei pazienti è stato revocato già ieri sera». Va anche detto che il paziente, malgrado il contagio, è stato regolarmente operato e le sue condizioni sono buone tanto che sempre ieri è stato dimesso ed ha potuto fare ritorno a casa.

GLI ALLARMI

Ma quello di Formia non è un caso isoltato. Ieri, al ponto soccorso del Goretti c'erano sette pazienti con il covid. E un minicluster è stato segnalato in una Rsa di Cori.
D'altrta parte l'ultimo bollettino, quello del 27 agosto, dell'Istituto superiore di Sanità ha sottolineato che i nuovi casi sono in aumento da due settimane in tutta Italia anche se l'incidenza «si mantiene bassa». Anche l'impatto sugli ospedali rimane limitato, in leggero aumento nelle aree mediche e in lieve diminuzione nelle terapie intensive».
Non ci sono dati ufficiali a livello provinciale, ma nel Lazio i nuovi casi nell'ultima settimana sono aumentati del 29% rispetto ai sette giorni precedenti, mentre in Campania l'aumento ha superato il 70%.

Parliamo di numeri non comparabili in alcun modo con quelli delle fasi più acute della Pandemia. «Nel dettaglio - spiega l'Iss riferendosi a dati nazionali - sono 1.659 i pazienti con Covid ricoverati in area medica, con un tasso di occupazione dei posti letto che cresce leggermente a 2,7% dal 2%. L'occupazione delle terapie intensive scende da 0,5% a 0,4%, con un totale di 39 ricoverati al 30 agosto».


Negli ospedali della provincia pontina nell'ultimo mese sono stati segnalati altri casi ma non sono state prese contromisure radicali come è accaduto nella Cardiologia del Dono Svizzero. La cautela è comunque massima proprio per evitare che si ripeta quanto avvenuto in passato quando i contagi anche di medici e infermieri misero in difficoltà il funzionamento di alcuni reparti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero