Covid, sindacato infermieri: «Ci hanno aiutato, ora siamo noi a dover sostenere i ristoratori»

Covid, sindacato infermieri: «Ci hanno aiutato, ora siamo noi a dover sostenere i ristoratori»
Un appello del sindacato Nursind degli infermieri a sostegno dei ristoratori, chiusi alle 18 per decisione del governo, e di tutte le altre attività che sono in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Un appello del sindacato Nursind degli infermieri a sostegno dei ristoratori, chiusi alle 18 per decisione del governo, e di tutte le altre attività che sono in difficoltà in questo periodo: «Lo stipendio di un infermiere non sarà grande...ma il cuore è innegabile che invece lo sia» - recita il manifesto che viene fatto circolare sui social in questi giorni.

A spiegare la scelta di sostenere le categorie è Giovanni Santucci, segretario provinciale del Nursind a Latina: «A marzo i ristoratori, i pasticceri, i baristi, i pizzaioli anche i negozi di profumeria, hanno donato colazioni, pranzi, cene, creme lenitive agli infermieri che stavano affrontando l’emergenza covid. I cittadini, i commercianti, loro sì,hanno riconosciuto il sacrificio che stavamo facendo nella guerra al covid. Adesso, con le nuove restrizioni alle loro attività, ad essere in difficoltà sono loro». 

Vedi anche > La solidarietà dei ristoratori: pasti per medici, infermieri e operatori del 118

Da qui l'invito: «Una pizza, una colazione, un aperitivo (prima delle 18 ovviamente...) finanche una cena da asporto, credo che ce la possiamo permettere. Oggi loro rischiano molto,  in modo diverso, la loro vita e quella dei loro cari. Come noi sia allora che ancora oggi che siamo ripiombati in emergenza. Allora cari colleghi, facciamo questo per chi ieri ci ha donato il proprio affetto e il frutto del proprio lavoro. 
Ordiniamo pizze, colazioni, cene... Potrà non essere molto, ma è anche questo un segnale di resistenza e la dimostrazione del nostro ringraziamento e della nostra  solidarietà a chi oggi è forse più in difficoltà di noi».  

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero