Non era un vocale di dieci minuti come cantavano Thegiornalisti ma conteneva un messaggio preciso: cento contagi a Terracina dovuti al Coronavirus. Nell'epoca delle catene di...
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Di cosa parliamo? Nei giorni scorsi, quando si è appreso dei positivi al Covid 19 al centro dialisi di Priverno, sono partiti i controlli di rito. In quella struttura lavora personale che si alterna con la dialisi di Terracina e la Asl ha esteso anche lì le verifiche: ricostruzione dei contatti del possibile contagiato e tamponi a tappeto. Tamponi, appunto, che non equivale a contagi. L'uomo ha saputo che era iniziata la verifica e purtroppo per lui nel messaggio fatto circolare ha detto contagi, non tamponi. I vocali viaggiano a velocità elevatissima, si sa da dove partono ma possono arrivare ovunque. Così appena il messaggio è arrivato negli ambienti dell'azienda sanitaria è scattata la segnalazione alla Polizia. Ci è voluto poco a risalire all'autore che è stato ascoltato in Questura, ha spiegato il fraintendimento e che aveva già chiesto scusa sui social.
A inizio pandemia, dopo il vertice in Prefettura, l'indicazione era stata chiara: denunce a chi divulga notizie false. La convocazione alla Digos, però, avviene proprio nelle ore in cui le strutture sanitarie sono esposte a casi di contagio. Giusto perseguire chi sbaglia, ma se nella catena dei controlli disposti dalla Asl alla dialisi di Priverno piuttosto che al Goretti, qualcosa non ha funzionato a dovere, sarà bene preoccuparsi anche di quello. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero