Coronavirus, dimesso dopo aver visto la laurea online del figlio: «E' stato il regalo più bello»

Luca Leomazzi con il padre Quirino appena tornato a casa, la madre e la sorella
«Mi sono emozionato tanto, mio figlio mi ha fatto un regalo che non dimenticherò». Quirino Leomazzi, 64 anni, da anni in servizio alla Procura di Latina, parla...

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«Mi sono emozionato tanto, mio figlio mi ha fatto un regalo che non dimenticherò». Quirino Leomazzi, 64 anni, da anni in servizio alla Procura di Latina, parla al telefono dal salotto di casa sua.

E' stato appena dimesso dal reparto di Malattie Infettive dell'ospedale Goretti di Latina, proprio nel giorno del suo compleanno, e ora potrà stare a casa insieme alla sua famiglia, mantenendo la distanza di sicurezza, anche se ormai non c'è pericolo di contagio da coronavirus

«I medici del Goretti sono stati fantastici - commenta Leomazzi - ho accettato il trattamento con il farmaco contro l'artrite e sono stato immediatamente meglio. Ora mi hanno dimesso e ho finito anche con gli altri farmaci, devo solo stare tranquillo a casa». Il regalo a cui si riferisce Quirino è la laurea del figlio, un doppio regalo visto che è arrivato nel giorno della festa del Papà, quando Quirino era ancora ricoverato in ospedale.

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«Mi sono laureato - racconta Luca Leomazzi - in collegamento con Google Meet, mentre mamma mi riprendeva in collegamento con mio padre dall'ospedale tramite Whatsapp. E' stata una laurea particolare, ma ci tenevo ad avere vicino a me papà, anche se solo in collegamento video».

Quirino Leomazzi è stato ricoverato dopo i sintomi tipici del Coronavirus. «Dopo il trattamento con l'ossigeno e il farmaco sono stato meglio - racconta - e poi devo dire che la laurea in Scienze Biologiche di mio figlio è stata una soddisfazione enorme e sono sicuro che mi ha aiutato tantissimo, non poteva farmi un regalo migliore. I medici hanno detto che non sono più contagioso ma che devo mantenere la distanza di sicurezza e la mascherina anche in casa. La cura è terminata, ora devo recuperare le forze piano piano, speriamo vada tutto bene».

Luca ha continuato a prepararsi per la discussione della tesi nonostante il momento difficile. «Devo essere sincero - racconta - dopo il ricovero di papà inizialmente ho accusato il colpo, non ho fatto quasi nulla per qualche giorno ma poi mi sono fatto forza e ho raggiunto l'obiettivo. L'ho fatto per me, per la mia famiglia e in particolare per mio padre. Mamma è riuscita anche nell'impresa incredibile di costruire una corona d'alloro durante la quarantena!».

Ci sarà tempo per festeggiare con gli amici. «Già - commenta Luca - non vedo l'ora, ma adesso l'importante è uscire da questa situazione, poi farò una bella festa con tutti. Sarà una festa speciale».


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Il Messaggero