Coronavirus, l'infermiere esperto di emergenza pronto a partire per la "prima linea"

Moreno Campo
A Latina ha casa e affetti, per 11 anni è stato in servizio sulle ambulanze per l'Ares 118 e ha svolto attività di formazione. Laureato nella sede pontina...

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A Latina ha casa e affetti, per 11 anni è stato in servizio sulle ambulanze per l'Ares 118 e ha svolto attività di formazione. Laureato nella sede pontina della  "Sapienza" con una tesi su "Emergenza Sanitaria Territoriale 118. La formazione dell' infermiere e l'utilizzo dei protocolli in emergenza ed urgenza", Moreno Campo è pronto per una nuova sfida. Quella di andare al nord e fronteggiare l'emergenza Covid 19, tanto da essere entrato nelle selezioni del Dipartimento di protezione civile. Dalla sua anche un paio di master nella gestione infermieristica dell'emergenza nel territorio e nel coordinamento, nonché  un corso di alta formazione nel servizio con elicotteri.  


Moreno, 31 anni, da dicembre è in Umbria, a Perugia, ma adesso è pronto a partire: «Non ho esitato un attimo, il mondo del soccorso ha sempre fatto parte della mia vita e sempre lo sarà, la vocazione di aiutare il prossimo mi è stata trasmessa da mio padre fin da bambino, lui era impegnato su ogni fronte, lo chiamavano e partiva laddove c'era bisogno di aiuto, e la stessa cosa succede a me».

Tra le esperienze, fra l'altro, c'è anche il terremoto dell'Aquila Vedi anche >> l_aquila_coronavirus_terremoto_mattarella-5154609.html

«L’emergenza è il mio lavoro, non potevo rimanere fermo davanti a questa emergenza. Mi sono sentito in dovere di rispondere.  Non era mai capitata prima d'ora una situazione di emergenza così complessa ed estesa, ci troviamo di fronte a scenari che abbiamo letto solo sui libri di testo e sui manuali. I protocolli di intervento sono cambiati, se prima si avevano pochi secondi per rispondere alle chiamate di soccorso del cittadino, adesso dobbiamo necessariamente prima indossare tutti i dispositivi idonei alle richieste di soccorso, c'è in gioco la nostra vita e quella dei  cari che abbiamo a casa. La sicurezza, ecco, quella non è cambiata»   

Come è cambiato il  lavoro? «Io e  i miei colleghi abbiamo studiato e siamo pronti per le emergenze, ma questa è davvero unica, inedita. Si combatte una guerra e il nemico è invisibile e tu stesso  potresti diventare  un’arma letale per chi ti sta accanto o per chi soccorri, e viceversa. Per cui usiamo la massima attenzione, la più alta concentrazione, ogni errore può essere fatale».

E la  famiglia come l'ha presa? «I familiari, gli amici e i colleghi mi conoscono molto bene, sanno che davanti a qualsiasi calamità naturale o emergenza di qualsiasi natura essa sia, io sarò sempre in prima linea perché la mia missione è il soccorso». 

A supportare la scelta di tanti infermieri dell'emergenza  anche il presidente nazionale della Sis 118, società scientifica della quale Campo è componente del direttivo: «Siamo in grado di sconfiggere Covid-19, intanto schierando il meglio di noi stessi, e delle nostre rilevanti competenze - ha detto Mario Balzanelli -  che sono quelle della più assoluta intensità di risposta della "prima linea". A Moreno  e a tutta la task force medico-infermieristica  del Dipartimento della protezione civile, che parte in missione, un grande abbraccio e a presto ritrovarci, tutti insieme, vincitori»


Vedi anche >> salute_medici_infermieri_carenze_organico_pronto_soccorso_estate_23_giugno_2019-4575649.html Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero