Cadono pezzi di cornicione, tre locali chiusi in zona pub

Cadono pezzi di cornicione, tre locali chiusi in zona pub
Non c’è pace per le attività della zona dei pub, già costrette a fronteggiare, come tutti, le conseguenze devastanti del lockdown e del timore per il...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Non c’è pace per le attività della zona dei pub, già costrette a fronteggiare, come tutti, le conseguenze devastanti del lockdown e del timore per il Covid. Da alcuni giorni si è aggiunto il problema della caduta di alcuni frammenti di cornicione da un palazzo su vui Neghelli, il cuore della zona della movida del capoluogo.


Immediatamente i vigili del fuoco sono intervenuti transennando l’area, il marciapiede sottostante, dove si trovano due pub (Molotov e Bancoventisei) e una scuola guida. Inevitabile la chiusura delle tre attività in attesa che vengano effettuati gli interventi per la messa in sicurezza. Il problema riguarda soprattutto i tempi.

La responsabilità e l’obbligo di intervento riguarda infatti la palazzina dalla quale cadono i frammenti di cornicione sulla strada. I gestori delle attività hanno immediatamente segnalato il problema adoperandosi per una soluzione rapida che consenta innanzitutto la riapertura dei locali e poi, con i tempi necessari, la realizzazione dei lavori per risolvere il problema in maniera definitiva. Purtroppo però ci sono stati dei rallentamenti, legati ai tempi tecnici per la convocazione dell’assemblea dei condomini e per la messa a punto di tutte le pratiche necessarie a concretizzare l’intervento della ditta.

Da lunedì 6 luglio, quando c’è stato il primo episodio di cedimento, i locali sono chiusi e non è ancora chiaro quando potranno riaprire i battenti. Ieri c’è stato un sopralluogo della polizia locale.

Per fortuna, come riferiscono i gestori dei locali, si è instaurato un clima di serenità con i residenti del palazzo che hanno capito l’importanza di un primo rapido intervento che consenta la ripresa immediata delle attività. I locali impiegano oltre venti persone che sono rimaste senza lavoro, senza considerare che ci troviamo in una fase di lenta e faticosa ripresa dopo il lungo lockdown che ha provocato conseguenze particolarmente gravi proprio nel settore della ristorazione.

L’associazione che raccoglie molti dei locali presenti in zona ha proposto diverse soluzioni per il rilancio dell’area in sicurezza. Ora però c’è da fare i conti con gli assembramenti che, oltre a rappresentare un pericolo per i clienti, possono provocare gravi disagi ai gestori, come avvenuto pochi giorni con la chiusura 5 giorni e la multa a carico di due attività.

Andrea Fanti, gestore del locale “Old Tom”, propone un’idea per mettere in sicurezza la zona. «L’area - spiega Fanti - andrebbe gestita come un unico centro d’interesse con delle regole di ingresso come avviene nei centri commerciali per garantire l’osservanza dei protocolli anti Covid».

Fanti ha consegnato un progetto redatto dall’Architetto Aldo Petroccione e dal geometra Francesco Biniero che prevede una gestione dei flussi. «L’idea mi è venuta pensando a quello che avviene all’interno della mia attività, nelle cucine dove si utilizza il principio della marcia avanti, ugualmente andrebbe fatto per regolare i flussi dividendo la carreggiata, i gestori saranno responsabili del marciapiede allargando leggermente l’area di somministrazione. Per farlo sarà necessario vietare a tutti il transito delle auto dalle ore 18 alle 2 dal venerdì alla domenica, inclusi i residenti ai quali si dovrebbero dedicare dei parcheggi garantiti nelle immediate vicinanze per sopperire al disagio». 


Una sorta di “senso unico” pedonale anche sulla strada per evitare affollamenti pericolosi. 
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero