Cori e Giulianello: inizia l'antico rito della vendemmia, ma in chiave "bio"

Un tipico vigneto delle colline di Cori e Giulianello
CORI - È iniziata la vendemmia nelle campagne di Cori e Giulianello, un vero e proprio rito di fine estate – inizio autunno che testimonia come l’agricoltura, pilastro...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
CORI - È iniziata la vendemmia nelle campagne di Cori e Giulianello, un vero e proprio rito di fine estate – inizio autunno che testimonia come l’agricoltura, pilastro dell’economia territoriale, non è solo un’attività economica, ma uno stile di vita, un patrimonio, un’identità culturale, un antico patto con la natura, un qualcosa che non ha prezzo e come tale va custodito, valorizzato e rilanciato.




Si apre una nuova stagione, come al solito caratterizzata dalla passione e dalla fatica del lavoro quotidiano di tanti piccoli agricoltori, i quali, grazie all’assistenza del felice binomio clima – terreno e il forte senso della tradizione, sanno offrire alle aziende vinicole locali un prodotto unico nel suo genere.



Lo scenario è quello tipico di questa zona dei Lepini. Giovani vigneti non irrigati, in maggioranza costituiti da piccoli appezzamenti, per un totale di superficie coltivata che si aggira intorno ad un migliaio di ettari.



Sistemi di allevamento classici basati sul tendone ed il filare basso a guyot che negli ultimi anni ha avuto una forte espansione al fine di esaltare la qualità delle uve.



Un numero di ceppi per ettaro variabile dai duemila del tendone ai quattromila dei filari. Difesa integrata e mancato utilizzo di trattamenti insetticidi che permettono il controllo delle malattie e una quantità complessiva di uva prodotta, bianca e nera, IGT e DOC, che supera abbondantemente i centomila quintali all’anno.



Tra i vitigni coltivati spiccano soprattutto quelli autoctoni, in particolare Bellone e Nero Buono, ma anche Cesanese, Greco (Moro e Giallo), Trebbiano (Giallo e Toscano), Malvasia, Montepulciano, Arciprete Bianco (biotipo del Bellone), Falanghina e Procanico.



Sul territorio si coltivano pure importanti vitigni internazionali: Shiraz, Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot, Chardonnay, Sauvignon Blanc e Viogner.



Questi vengono trasformati, nel rispetto delle antiche tradizioni, con il supporto delle moderne tecnologie e la selezione delle migliori uve, in vini di grande qualità, dai profumi delicati e gli aromi pregiati che anche quest’anno hanno ricevuto strepitosi riconoscimenti, consolidando i vini coresi ai vertici dell’enologia, non solo provinciale e regionale, ma nazionale ed internazionale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero