Comune, lo scontro tra avvocati e amministrazione non accenna a finire

L'assessora Ada Nasti e l'avvocato del Comune di Latina Francesco Cavalcanti
Avere un dirigente togato e non amministrativo, più risorse umane per svolgere agevolmente il lavoro, una sede adeguata, soprattutto per gli archivi, che assommano a molte...

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Avere un dirigente togato e non amministrativo, più risorse umane per svolgere agevolmente il lavoro, una sede adeguata, soprattutto per gli archivi, che assommano a molte decine di migliaia di cause. Sono alcune delle esigenze dell’Avvocatura del Comune di Latina che ieri, in commissione Trasparenza (appositamente convocata dalla presidente, Floriana Coletta), ha rilanciato all’amministrazione l’appello a dialogo e confronto, già contenuto nella lettera aperta di due settimane fa. AVVOCATI Erano presenti gli avvocati di piazza del Popolo, a nome dei quali ha preso la parola Francesco Paolo Cavalcanti, fino a settembre scorso dirigente dell’Avvocatura stessa. La vicenda nasce lì, quando a Cavalcanti scade l’incarico dirigenziale ex articolo 110 (su mandato del sindaco) e, in base a quanto affermato dall’assessore Ada Nasti, «non si poteva riassegnarlo perché un avvocato non è un dirigente». Così, la scelta di assegnare «il ruolo di solo dirigente amministrativo» alla segretaria generale Alessandra Macrì, scelta però contestata nelle ultime settimane dall’Ordine degli Avvocati in quanto non iscritta in un albo speciale per la pubblica amministrazione. «Il personale togato della nostra amministrazione – ha spiegato la Nasti – non avendo qualifica dirigenziale non può ricoprire alcun incarico ad interim. Si tratta di un principio affermato dal Testo unico degli enti locali e recepito nel nostro Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi; inoltre la Macrì ha solo funzione di dirigente amministrativo del settore».

IL COORDINATORE NEL NUOVO REGOLAMENTO

La Nasti, che ha partecipato ieri insieme al direttore generale, Agostino Marcheselli, e alla segretaria generale Macrì (in collegamento), ha comunque annunciato che «nel nuovo regolamento d’avvocatura, che lunedì sarà portato in delegazione trattante, è prevista, accanto alla figura del dirigente amministrativo, quella di un coordinatore togato degli avvocati». Regolamento in cui, ha aggiunto Marcheselli, «è confermata l’autonomia e l’indipendenza dell’Avvocatura».

 «IN NOME DELLA COLLETTIVITÀ»

«La nostra lettera aperta è una richiesta di dialogo e confronto con l’amministrazione e abbiamo chiesto al sindacato di trovare soluzioni per migliorare il servizio, tutto in nome della collettività. La scadenza di un incarico come quello, un’amministrazione la deve tenere nel dovuto conto. Noi non contestiamo, e non avvertiamo come lesiva della nostra autonomia, la nomina della segretaria; però le riunioni settimanali con la segretaria sono dal punto di vista amministrativo, che è un aspetto residualissimo della nostra attività». Cavalcanti ha poi evidenziato il problema della sede dell’Avvocatura con il suo archivio (oggi al Pegasol) e quello del personale: «Abbiamo bisogno di altre professionalità a supporto, soprattutto in seguito alle nuove funzioni attribuite».

COLETTA: «SEDUTA UTILE»

«Finalmente c’è stato un confronto tra amministrazione, avvocatura e sindacati», commenta la presidente Coletta, che ribadisce come la seduta sia stata convocata «per l’interesse della collettività e verificare l’indipendenza dell’avvocatura». I commissari di opposizione (Lbc, M5S, Pd, Per Latina 2032) parlano della riorganizzazione attuale come di «un vero attacco al settore: a fronte dell’incremento delle competenze non corrisponde un’adeguata implementazione di personale e nella bozza di regolamento è prevista solo la figura del coordinatore e non di un dirigente interno». 

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Il Messaggero