Coletta: «I miei primi due anni alla guida del Comune». Incontro pubblico

Coletta: «I miei primi due anni alla guida del Comune». Incontro pubblico
Il sindaco Damiano Coletta domani pomeriggio (alle 18 nei Giardini del Comune) «traccerà un bilancio dei primi due anni di mandato in un incontro pubblico aperto a...

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Il sindaco Damiano Coletta domani pomeriggio (alle 18 nei Giardini del Comune) «traccerà un bilancio dei primi due anni di mandato in un incontro pubblico aperto a tutta la cittadinanza». Sarà interessante capire se l'appuntamento si trasformerà in una corrida come in campagna elettorale quando i supporter del suo avversario si presentarono con i fischietti per impedirgli di spiegare il suo programma, o se sarà invece un confronto civile. Perché il sindaco ne ha di cose da spiegare, a cominciare dal decoro cittadino che stenta ad essere quello auspicato, con lo sfalcio dell'erba perennemente in ritardo rispetto ai ritmi naturali dei parchi cittadini e palesemente inadeguato all'estensione del verde nell'intero capoluogo, passando poi alla situazione di Abc, l'azienda speciale cui è affidata la gestione della raccolta dei rifiuti anch'essa in ritardo rispetto alla tabella di marcia.

«Sono convinto -- dichiara Coletta - che il lavoro fin qui compiuto, ancorché imperfetto, sia stato più che positivo, soprattutto se si tiene in considerazione il punto di partenza, un Comune commissariato, e le note difficoltà di bilancio. Ciò non ha comunque impedito di intraprendere la strada di un nuovo modello di gestione, più trasparente, scevro da logiche clientelari e improntato sulla partecipazione. Un modello che nel corso di questi mesi - attraverso l'Azienda speciale, le politiche di accoglienza, i patti di collaborazione, il car sharing elettrico, il servizio di trasporto assegnato con bando pubblico si è anche affermato come modello di riferimento per altri enti. Sarà l'occasione per fare il punto con la città, riportando la politica e il rapporto tra Ente e cittadini alla dimensione umana del confronto diretto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero