Il Comune fa ufficialmente causa alla Rai: «Via il nome di Fondi dalla fiction sulla Terra dei Fuochi»

Il Comune fa ufficialmente causa alla Rai: «Via il nome di Fondi dalla fiction sulla Terra dei Fuochi»
FONDI - Un nuovo doppiaggio in cui scompaia il nome di Fondi dalla fiction “Io non mi arrendo”, l’eliminazione dell’attuale versione dal sito e un...

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FONDI - Un nuovo doppiaggio in cui scompaia il nome di Fondi dalla fiction “Io non mi arrendo”, l’eliminazione dell’attuale versione dal sito e un risarcimento simbolico per l’enorme danno arrecato all’intera comunità: è quanto chiesto dal sindaco Salvatore De Meo, a nome della città di Fondi, alla Rai. Il contenzioso, che si sarebbe potuto risolvere verbalmente se la direzione del servizio pubblico televisivo avesse in qualche modo collaborato, finirà invece in tribunale. Con una delibera di giunta ieri pomeriggio è stato infatti dato mandato a due avvocati di intentare una causa contro RaiUno per la messa in onda di una miniserie, in due puntate, in cui compare la città di Fondi non come luogo fisico ma come nome di fantasia scelto per ambientare la storia della cosiddetta Terra dei Fuochi.  


«Non lo voglio negare  - ha ammesso il sindaco Salvatore De Meo  – succedono tanti fatti criminosi in città come in molte altre parti d’Italia, ma sicuramente non appartengono a questa realtà le vicende giudiziarie legate all’interramento dei rifiuti tossici. Non si capisce inoltre perché abbiano volutamente trasfigurato altri toponimi per poi utilizzare il nome Fondi, che non riguarda neppure minimamente le vicende narrate. Un danno inestimabile quello arrecato alla città soprattutto perché gli ideatori hanno più volte sottolineato, pubblicizzando la fiction, la realisticità della sceneggiatura tratta da una vera vicenda giudiziaria».

A spingere il sindaco su vie legali, sarebbe stata la risposta evasiva della Rai secondo la quale la produzione in nessun modo aveva leso la reputazione della città in quanto le scene erano state girate in Puglia e a Roma. «Non c’è dibattito televisivo sulla criminalità organizzata – ha commentato amareggiato il primo cittadino – in cui non spunti all’improvviso il nome Fondi. Ci sono persone che non acquistano la merce del Mof perché pensano che il mercato sovvenzioni la criminalità organizzata.


Tutto ciò è diventato inaccettabile». A valutare se ci saranno gli estremi legali per intentare una causa saranno gli avvocati incaricati. Ciò a cui punta il Comune, comunque, non è una grossa somma di denaro perché «nemmeno un milione di euro potrebbe riparare il danno» ma un risarcimento simbolico per dimostrare che Fondi non è mafia e, tanto meno, una nuova Terra dei Fuochi.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero